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25/12/2020 02:35:00

Solidarietà e dignità

 Solidarietà. È un comportamento umano proteso ad aiutare anime più deboli. Le comunità più bisognose sono certamente i poveri, gli emarginati, gli immigrati e i disabili. Quest'ultima anche se ne avrei fatto a meno, ne faccio parte e non temo smentite di sorta è la più garantita delle citate.

Anche se poi ti fanno arrabbiare (eufemismo) alcuni fatti, racconto un aneddoto che mi è accaduto. Due anni fa, periodo natalizio, inizio di via Roma lato stazione, transenne perché isola pedonale, scivolo occupato, chiamo forze dell'ordine. Arrivano subito, et voilà si palesa il proprietario, si scusa con l'autorità, parlano va via. Chiedo se lo hanno sanzionato, risposta no, io perché? replica "devi avere pazienza ", controreplica "io???". Sulla solidarietà apprendo dalla testata che mi ospita delle vicissitudini vergognose che i concittadini hanno subito per potere spendere i buoni spesa.

La nostra classe dirigente non ha compreso che per una persona che da sempre ha provveduto a se stesso ed anche ai suoi cari è mortificante avere necessità, e dopo avere superato i criteri per accedere al contributo, non poterlo utilizzare, e non esisite motivazione che regga la giustificazione. E loro sono i nuovi emarginati, come gli esodati o coloro perché una multinazionale delocalizza e i licenziati non hanno più mercato lavorativo. I poveri lo è da sempre il genere umano che per luogo di nascita, famiglia di nascita non riescono ad acquisire competenze e ed avere pari opportunità. Non sarà politicamente corretto, la povertà la può generare l'università a numero chiuso. La selezione può avvenire al primo anno,facoltà X,esami previsti Y, non ottenuti, tranne che per ragioni documentate, fuori dall'Ateneo, e ovviamente solo una volta per qualsiasi corso di studi. Degli immigrati la fragilità è risaputa. Ripeto un mio mantra: "qual'è la mia bravura ad essere nato in Italia e non in Sud Sudan". Solidarietà  riconosce dignità in ogni condizione, non calpestarla, evitare di farlo anche involontariamente. Un abbraccio solidale a chi ha subito l'umiliazione, all'amministrazione si adoperi perché ciò non accada più. Diversamente altro che solidarietà, saranno i moderni "miserabili".

Vittorio Alfieri