Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
10/01/2021 06:00:00

Salemi. Lo strano caso del signor Gaetano. Privo di documenti, reddito e casa, ma che...

Capelli e barba lunghi, cappellino in testa, abiti scuri, solitario, lo si e’ visto andare a piedi lungo le vie cittadine di Salemi da molti anni.


Chi non lo ha visto, il signor Gaetano, andare in giro freneticamente, salire e scendere persino il pericoloso cavalcavia perennemente attraversato da sfreccianti macchine dirette dal vecchio al nuovo centro?

Il suo cognome e’ Leo, a novembre 60 anni, ma fino a ieri l’altro sprovvisto di un documento di riconoscimento, come anche del tesserino sanitario.
Tempo fa aveva fatto denuncia di smarrimento, salvo, poi, qualche tempo dopo, revocarla, dichiarando ai Carabinieri di averlo ritrovato.

Un episodio che la dice lunga sulla personalità del signor Gaetano. La cui esistenza e’ stata caratterizzata da una lunga serie di incredibili contraddizioni e incongruenze che avrebbero dovuto attirare l’attenzione da tempo di qualche altro ufficio, oltre a quello comunale dei Servizi Sociali.

Sono numerosi gli episodi che lo dimostrano. Citiamo i più significativi.

Benché sia titolare di una pensione di 515,58 euro categoria 002, a partire dall’agosto del 1987, e patrocinata dallo Snap-Feder Agri, nella realtà non risulta avere il becco di un quattrino in tasca. A riscuotere l’intero importo sarebbe un’altra persona. L’ultima erogazione risulta essere avvenuta il 13 del novembre scorso. Chi e’ il misterioso beneficiario?

In tempi in cui persino pregiudicati e presunti boss della manovalanza mafiosa usufruiscono del reddito di cittadinanza, il signor Gaetano invece non gode di nessun sussidio. Il motivo e’ semplice. Privo di documenti, e risultando senza fissa dimora, non ha potuto produrre uno straccio di domanda. Condizione necessaria per poterne godere, a quanto pare sarebbe, il possesso di una dimora. Anche se la sua residenza risulta ancora essere quella della casa materna di via Ettore Paris. Misteri su misteri.

Comproprietario nel passato di un appartamento assieme alla sorella, quella di via Paris, sia pure in condizioni igieniche devastanti, secondo quanto riferivano gli assistenti sociali ai tempi dell’assessore Roberto Benenati, oggi non possiede più una casa dove vivere e trascorrere le notti.

Avrebbe diritto ad un alloggio, si dirà. Vero.

E in effetti da parte del Comune gli e’stato offerto in due diverse occasioni. L’ultima delle quali, nell’estate del 2020.
In entrambi i casi, però, il signor Gaetano lo ha rifiutato, in modo sprezzante.

All’ufficio delle Politiche Sociali ci hanno detto che il motivo era perché l’alloggio si trovava al terzo piano dello stabile, mentre la seconda volta , perché la zona non era di suo gradimento.

Stesso rifiuto quando gli fu offerta una camera e una roulotte dai Frati Cappuccini.

Ognuno ha i propri gusti e le proprie esigenze, si dirà . Ed e’ vero.

Ma noi pensiamo piuttosto ad una sua scelta di vita. Le delusioni conducono spesso a radicalizzare taluni disturbi esistenziali.

Per capire meglio il suo comportamento occorrerebbe risalire alle origini delle disavventure che hanno sconvolto la vita del signor Gaetano.

Bisogna tornare indietro nel tempo. Quando il suo nucleo familiare era ancora integro e composto anche dalla madre e dalla sorella.

Le donne entrambe bisognose di assistenza, la prima per anzianità e la seconda per motivi di salute, ad un certo decidono di assumere una badante. Una signora marsalese.

E’ il classico punto di svolta, che segnerà in maniera irreversibile il destino dei tre.

Galeotto fu un atto di donazione della casa da parte dell’anziana madre, all’insaputa forse dei figli, in favore della badante.

E’ l’avvio della “via crucis” di questa famiglia che finirà di lì a poco con lo smembrarsi.

Con la morte della madre, prima, con il ricovero della sorella in una casa di accoglienza, dopo e, infine, con la cacciata di Gaetano dalla casa.

Inizia così il lungo e incessante peregrinare di Gaetano alla ricerca infinita di un ristoro dell’anima e del corpo, che non troverà mai, inseguito da chissà quali fantasmi di un passato nebuloso.

Cosa che non gli ha impedito, però, di rivolgersi a due avvocati per tentare di recuperare la casa materna perduta. Ma invano.

In tutti questi anni gli aiuti da parte delle Istituzioni pubbliche che sarebbero dovuti essere strutturali, a cominciare da quelli sanitari, non ci sono stati.

Ciò non significa che Gaetano sia stato “abbandonato” a se stesso e che non abbia ricevuto nel frattempo l’aiuto assistenziale da parte di servizi sociali comunali e di enti religiosi, come la Caritas.

Ma una cosa e’ l’assistenzialismo, alto invece e’ andare alla radice del problema.

Appena strumentalmente si e’ diffusa la notizia nota a tutti da anni, tutti caduti dal pero! Le pie donne a stracciarsi le vesti

E’ scattata la solita “parolaia” gara di solidarietà e tutti a chiedersi come sia possibile che esistono nel mondo gli “homeless” , i “clochard”, i “barboni”. Gia’, perche esistono?

Oggi, però, sembrerebbe essere arrivato alla meta il lungo viaggio di Gaetano. La sua esistenza sarebbe alla vigilia di un cambiamento radicale.

Parrebbe avere abiurato la “filosofia della strada”, il mite Gaetano, che per tanti anni ha coltivato in solitudine e con silenziosa sofferenza.

Come primo passo, ha accettato di essere ospitato in un B/&B a spese del Comune, dopo che l’Associazione “Sicilia Bedda” gli ha messo a disposizione una doccia e abiti puliti.

Ha trascorso la notte davanti ad un televisore. Avrà visto qualche film che raccontava la storia di un senza tetto?

Da ciò che ci viene riferito dall’assessora ai Sevizi Sociali, Gasperina Gandolfo, l’alloggio popolare in zona Cuba, che per la quinta volta il Comune gli ha messo a disposizione, parrebbe, questa volta, essere stato di suo gradimento.

Il tempo necessario per ripristinarlo e nei prossimi giorni , con la carta d’identità nuova di zecca in tasca, Gaetano Leo cesserà di esser un “senza dimora”, prenderà possesso dell’appartamento, e sarà finalmente un cittadino a tutti gli effetti.

Con la speranza che sia davvero l’inizio di una nuova vita per lui. Diversamente sarebbe una sconfitta per tutti. Ma non ne siamo certi.


Franco Ciro Lo Re