Enzo Abbruscato, assessore e vice sindaco a Trapani, il 2021 è cominciato con l'aumento dei contagi da Covid 19 un po' in tutte le città. Le amministrazioni comunali, nei limiti delle loro competenze, stanno cercando di adottare misure per tamponare il rischio di contagio. Anche Trapani si è mossa in questo senso.
Sì, ma c'è da dire che al di là delle misure adottate dai Comuni, o quelle del governo, alla base di tutto, per frenare l'epidemia, ci sono i nostri comportamenti, quelli dei cittadini, che ci consentiranno di uscirne prima e tutti insieme.
Il Comune di Trapani sta lavorando molto sulla sensibilizzazione sui comportamenti da adottare per prevenire il diffondersi del Covid.
Sì. Poi devo dire che purtroppo molti cittadini continuano a non seguire le regole. Tant'è che il sindaco ha emesso una nuova ordinanza che durerà finchè non ci saranno le nuove disposizioni a carattere regionale e nazionale.
Si parla anche di zona rossa per i capoluoghi di provincia.
Questa è un'ipotesi sul campo, ne ho sentite anche altre. Ma al di là di quello che fanno i sindaci, quello che conta è il comportamento del cittadino, uno sforzo corale va fatto per raggiungere questo obiettivo. Quello di farci altri 60 giorni di sacrifici e poterne uscire benino, man mano che si fanno i vaccini. La popolazione si sta adattando a questo tipo di convivenza con il Covid. Ad esempio nell'ultima ordinanza abbiamo deciso di chiudere il campo Coni, e non è che ci sia stata una sollevazione come in passato. Perchè si capisce che è quasi obbligatorio, devi contenere le occasioni di contagio e di avvicinamento tra le persone.
Secondo gli osservatori più autorevoli saranno decisive le prossime dieci settimane, in cui probabilmente sarà utile prendere delle decisioni rigide per poterne uscire bene, anziché navigare a vista e cambiare programma di giorno in giorno. Il tutto tenendo in considerazione le categorie economiche più danneggiate. Cioè, chiudi due, tre mesi, e dai sostegno a chi resta chiuso, un sostegno economico circoscritto, anziché andare avanti per tentativi. Che ne pensa?
Io sono tra quelli che pensano che qualche provvedimento a livello nazionale si doveva fare prima. Non ho un tifo particolare per questo governo. Ci sono cose che si potevano fare prima e meglio. Nessuno può risarcire il tempo perduto, e le cose non fatte. Penso ai Misteri di Trapani. Ma devo riconoscere che alcuni provvedimenti economici, forse, adesso stanno andando verso la giusta strada. Sui servizi sociali noi ci siamo dati da fare, gli interventi dello stato ci sono stati e tutti gli enti locali sono riusciti a dare una mano. Ho scoperto una solidarietà incredibile in questi mesi. C'è un valore riscoperto. Questo modo di manifestare la solidarietà fa ben sperare. Se usciamo tutti insieme da questa paranoia potremmo dire che ci è finita bene.
Trapani si prepara alla grande sfida per diventare Capitale Italiana della Cultura.
Siamo in trepidante attesa. E' importante non solo per noi, ma per tutta la Sicilia, per la provincia di Trapani, dal punto di vista economico e culturale.
Che ne sarà del Trapani Calcio invece?
Il Trapani, quello che abbiamo conosciuto, è una parentesi dolorosa dopo il fallimento. Andremo secondo le norme di legge, faremo un avviso, una manifestazione d'interesse per chi vuole starci, per chi vuole restituire alla città una tradizione calcistica e culturale. Sono ottimista perchè l'interesse c'è anche da più parti. Dobbiamo essere attenti a vigilare su quello che succederà. C'è una tradizione importante che va tutelata, non solo per il tifoso trapanese ma per tutto il territorio.