Bartolo Giglio, responsabile della Lega in provincia di Trapani, come la vede questa crisi di governo? Salvini ha detto “niente minestrone, andiamo al voto”.
A grandi linee sono d'accordo. Siamo andati via dal governo “gialloverde” perchè non c'erano tracce chiare per un'azione di governo, se dobbiamo tornare al governo dobbiamo essere nelle condizioni per fare cose da Lega.
Cosa sono le cose della Lega?
Me ne viene in mente una subito: tutta quella politica di contenimento degli sbarchi che portava ad una salvaguardia dei migranti, perchè non partivano e non rischiavano la vita, e preservavano risorse degli italiani. Mi riferiscono ad esempio che il reddito di cittadinanza voluto dai 5 Stelle, a da noi votato, è in mano a cittadini extracomunitari. Non è questa la gravità, ma che questi cittadini non abbiano più la necessità di cercare lavoro. Gente che era venuta in Italia per mettersi sul mercato del lavoro, oggi vi rinuncia perchè si accontenta del Rdc.
Ci può essere un Conte per tutte le stagioni? Un Conte che fa il governo con Salvini, con il Pd e adesso che cerca i “responsabili”, tra questi Mastella.
Conte arriva e nasce in un momento in cui c'erano difficoltà a trovare una maggioranza di governo e ci si è affidati a una figura tecnica. Non è la prima volta che un tecnico non appena è al potere si trasforma in un politico. Conte sta tentando di fare questo passo. Pensava di essere avvantaggiato dall'emergenza, mentre Renzi gli ha dato da capire che non si può fare tutto con dpcm, ma passando dal Parlamento sovrano. Questa è una fase importante. Io ho un'altra speranza, quella di un governo di solidarietà nazionale, in cui restano fuori i 5 Stelle e Conte. Dove i partiti potrebbero essere non direttamente impegnati con figure nel governo, con pochi ministeri, chiudere la fase pandemica e tornare alle urne.
Nel caso si dovesse andare al voto la Lega in Sicilia è pronta?
Sì, perchè ultimamente ha aggiustato alcune cose. Ad esempio passando dalla conduzione del senatore Candiani, non siciliano, alla conduzione di un siciliano, l'onorevole Minardo. Si sta definendo anche l'area del governo del partito sul territorio. Abbiamo un problema significativo che è quello della penetrazione sulle amministrazioni locali. Marsala ne è una testimonianza. C'è stato un tavolo regionale di maggiorenti della vecchia politica che ha deciso di tenere fuori la Lega. A Marsala gli attori di questa faccenda è stata la deputazione regionale all'Ars. Queste cose non si dimenticano, lasciano una traccia.
Voi siete andati da soli alle elezioni di Marsala, vi è andata male, non avete preso neanche un consigliere. Avete fatto l'analisi del voto in questi mesi?
L'abbiamo fatta. Abbiamo rilevato che quando non presentavamo il simbolo andava bene per tutti, anche se eravamo gli stessi. Ma in alcune circostanze, come Marsala, non volevano il simbolo della Lega. Come l'onorevole Lo Curto che ci disse di fare la lista civica. Come si può chiedere ad un partito politico di rinunciare al simbolo? Ovviamente non lo abbiamo accettato. Abbiamo assistito alla demolizione della politica organizzata in partiti a Marsala, e alla elevazione dei campioni delle preferenze. Dov'è stato, ad esempio, il voto al Pd?
Che bilancio fa ai primi mesi di amministrazione Grillo?
E' il ricettore di una serie di utilità diffuse da parte di una serie di soggetti diffusi. La sua sfida personale è quella di contenere tutti gli azionisti della sua candidatura. E' un'operazione molto difficile, lui ha esperienza, ma la partenza non è delle migliori. Lo stanno inducendo a distrarsi dall'azione politica amministrativa vera e propria. E' una condizione che si porta dietro per come è nata la sua coalizione. Tutto ciò potrebbe amplificarsi nei prossimi mesi.
State facendo campagna acquisti, spunterà un consigliere leghista?
Potrebbe succedere sia a Marsala che in altri posti. Noi siamo presenti nel governo Musumeci, e abbiamo un'attenzione esagerata di una classe borghese marsalese che non si sa più che posizionamento abbia. Non è di destra, non è di sinistra, ma va in base agli interessi.