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19/01/2021 06:00:00

Omicidio Nicoletta. Chiesto l'ergastolo per Margareta Buffa. Il pm: "omicidio premeditato" 

 Ergastolo per Margareta Buffa, è questa la richiesta del pubblico ministero Maria Milia al termine della requisitoria di ieri davanti alla Corte d’Assise di Trapani al processo per la morte di Nicoletta Indelicato.

La 25enne marsalese è stata uccisa con 12 coltellate e poi parzialmente carbonizzata la notte tra il 16 e 17 marzo del 2019, e il corpo venne ritrovato due giorni dopo in un vigneto di contrada Sant’Onofrio. Per l'omicidio di Nicoletta è stato già condannato con rito abbreviato a 30 anni di carcere Carmelo Bonetta.

La Buffa ha agito con lucidità e malvagità - “Margareta Buffa ha pianificato l'omicidio di Nicoletta Indelicato, agendo con lucidità e malvagità”. Così il pm Maria Milia a conclusione della sua requisitoria al termine della quale ha chiesto per l'imputata la condanna alla pena dell'ergastolo e con la pena accessoria dell’isolamento diurno per la durata di 18 mesi. La pena deve essere superiore a quella di Bonetta - Il pubblico ministero Milia con la sua requisitoria mette a confronto

Margareta Buffa e Carmelo Bonetta: “La pena deve essere superiore a quella inflitta a Carmelo Bonetta. Margareta Buffa ha depistato, occultato, denigrato la personalità di Nicoletta e a reso dichiarazioni fuorvianti. Il suo alibi è maliziosamente preordinato e falso. Non è un alibi, ma la prova della sua colpevolezza”.  Per la morte della Indelicato, Carmelo Bonetta era già stato, infatti, condannato a 30 anni di carcere, ma solo perché aveva scelto il rito abbreviato. Margareta Buffa, invece, ha scelto il rito ordinario, dichiarandosi innocente alla Corte d'Assise di Trapani.

La Buffa non è vittima di Bonetta - “Margareta Buffa – ha sottolineato Maria Milia – non è vittima di Carmelo Bonetta come vorrebbe fare credere. Il maestro di balli caraibici faceva tutto quello che lei gli chiedeva e continua a farlo. Lo dimostrano le lettere scritte dalle carceri in cui è detenuto. Lui è innamorato di Margareta e i due erano fidanzati, contrariamente a quanto afferma, invece, l'imputata”.

La premeditazione - Per il Pm, inoltre, Margareta Buffa non può beneficiare delle attenuanti generiche perché contro Nicoletta “ha agito con accanimento, dettato da astio sedimentato nel tempo”. Sempre secondo l'accusa, la telefonata che Margareta fece a Nicoletta per invitarla ad uscire la sera del delitto e il luogo dell'assassinio – una zona isolata, nelle campagne marsalesi – evidenzierebbero che l'omicidio è stato premeditato.

Le dichiarazioni di Bonetta inchioderebbero Margareta Buffa: “Ho sorpreso Nicoletta alle spalle, l'ho colpita alla nuca e le ho inferto solo tre coltellate”. I fendenti sferrati contro la giovane rumena, adottata da una famiglia marsalese, furono dodici. Altro elemento che inchioderebbe, sempre secondo la tesi del Pm, Margareta Buffa, l'arma del delitto che sarebbe stata prelevata dalla stessa dal set di coltelli custodito nella cucina di casa.

Il commento a caldo dell'avvocato della famiglia Indelicato Giacomo Frazzitta: "Margareta Buffa con l'atteggiamento che ha avuto in questo processo, attaccando la famiglia della persona offesa e la stessa persona offesa, ingiuriandola e diffamandola, si è scavata la strada verso l'ergastolo. Il ragionamento che ha fatto il pubblico ministero sulla premeditazione è corretto e molto interessante, ci sono contatti durante tutto il giorno tra Margareta e Nicoletta e non ve ne sono tra Nicoletta e Bonetta, per cui il Bonetta obiettivamente non è a conoscenza di quelle che sono le intenzioni di Margareta Buffa e gli vengono riferite solamente quando lui entra in macchina e quindi è Margareta che premedita e organizza tutto". 

La sentenza - Il primo febbraio ci sarà l’udienza con gli interventi della difesa e della parte civile e poi il 15 la Corte d'Assise di Trapani emetterà la sentenza.