Non si vuole essere blasfemi, nonostante la Sicilia sia diventata zona rossa si può andare alla celebrazione della santa Messa.
Evidentemente essa è ritenuta attività essenziale alla stregua di alimentari e farmacia. Per una nazione che si definisce cattolica, che sul proprio territorio ha sede l'enclave della città del Vaticano, divenuta stato grazie ai patti lateranensi siglati nel 1929 e che affermava il cattolicesimo religione dello stato italiano, abolita nel 1984 con la revisione dei patti, nella quale fu introdotta anche la possibilità per i cittadini italiani di versare l'8 x mille dell'Irpef dovuto alla nazione vaticana,è la conseguenza naturale.
La pandemia può essere combattuta anche con la preghiera in presenza. A scuola no , solo sino alla prima media è consentita, idem teatro, musei e cinema Durante la messa è ovviamente ammessa l'eucarestia che qualche dubbio nella igienicità della somministrazione lascia, ma sicuramente sono seguite tutte le norme antipandemiche. Anche se sul nostro territorio precisamente nell'opera santuario nostra signora di Fatima di Birgi si è verificato un focolaio a suffragio che è rischiosa la presenza nei luoghi di culto. Non credo che Dio lo riterrà un peccato non santificare le feste. Che poi sempre e comunque si può pregare, e può essere accettabile la messa in TV. Si spera non essere stato blasfemo.
Vittorio Alfieri