Ha provocato due incidenti in una settimana a Campobello di Mazara.
Si tratta del pluripregiudicato Francesco Calamia (36 anni) che, il 12 gennaio, a bordo della sua Nissan Patrol, non si era fermato all’alt dei carabinieri e aveva coinvolto in un rocambolesco incidente sei auto, comprese due macchine parcheggiate, ribaltandosi.
Guidava senza patente e dopo aver fatto resistenza ai carabinieri, era stato arrestato.
Ma due giorni dopo era stato rimesso in libertà, quando la misura degli arresti domiciliari era stata sostituita dall’obbligo di dimora.
Martedì scorso però è tornato in strada con una Golf. Altro incidente, stavolta con tre feriti.
Si è scontrato violentemente (non rispettando uno stop) con una Fiat Punto che si è ribaltata. A bordo un uomo, una donna e un ragazzino. Lei è stata trasportata con l’ambulanza in codice rosso.
Dopo l’impatto, il Calamia è scappato a piedi.
Rintracciato dopo poche ore veniva “deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Marsala – si legge ancora nel comunicato del Comando provinciale dei carabinieri di Trapani - per reati di fuga del conducente, omissione di soccorso e guida senza patente reiterata nel biennio”.
Per fortuna pare che gli occupanti della Punto, pur avendo riportato lesioni gravi, non siano in pericolo di vita. Anche se, concludono i carabinieri, “dovranno affrontare una lunga degenza”.
Il sindaco di Campobello di Mazara, Giuseppe Castiglione, dalla sua pagina facebook ha auspicato che “il lavoro svolto dai Carabinieri, che per la seconda volta sono riusciti a fermare questo pericoloso individuo, possa trovare conferma da parte delle competenti autorità giudiziarie, affinché vengano adottate misure certe e durature volte alla tutela della incolumità cittadina, ristabilendo quel senso di sicurezza pubblica che, purtroppo, è stato violentemente compromesso in seguito a questi ultimi terribili avvenimenti che avrebbero potuto avere conseguenze ben più gravi”.
Inoltre, nel manifestare la sua vicinanza alla famiglia Chiana, ha definito “intollerabile che la serenità della nostra comunità venga ancora stravolta da un soggetto tanto pericoloso, nei cui confronti confido pertanto che siano adottate le misure più opportune al fine di scongiurare il ripetersi di eventi simili”.
Francesco Calamia era già stato arrestato a Mazara del Vallo, un paio di settimane fa, con 40 grammi di cocaina e 230 euro ben nascoste in macchina. Anche in quel caso, era finito ai domiciliari ma era tornato libero dopo un paio di giorni.
Il giorno di capodanno i militari avevano invece perquisito casa sua alla ricerca del fucile usato per l’omicidio di Vincenzo Favoroso, senza trovare nulla.
Al sindaco Castiglione sono arrivate numerose telefonate da parte di cittadini campobellesi che chiedono un suo intervento: “Da sindaco, non posso fare molto – ha spiegato a Tp24 - Spero soltanto nell’azione giudiziaria, in modo che questa persona sia messa nelle condizioni di non arrecare pericolo alla comunità. Mi hanno fatto vedere perfino un video in cui lui distrugge la macchina della moglie, passandovi sopra con la sua jeep. E’ pericoloso”.
Di Calamia non si sentiva parlare da molto tempo. Aveva ormai pagato il suo debito con la giustizia tanti anni fa, dopo essere stato arrestato per aver fatto parte della “banda della Polo rossa”. Un trio che aveva messo a segno diverse rapine notturne a danno di anziani soli.
Intanto, ieri sera è stata lanciata una petizione on line, dal titolo “Campobello non ti vuole”, che in poche ore ha superato le 100 firme.
Tra i commenti non passa inosservato quello di Enza Chiana, la cognata delle persone ferite nello scontro: “Questo individuo è stato la causa dell’incidente successo ieri a Tre Fontane in cui sono stati coinvolti i miei cognati e mio nipote... causando gravi traumi e fratture altrettanto gravi!!!!”
Di seguito il testo della petizione:
“Petizione per chiedere alle autorità competenti di prendere provvedimenti seri ed urgenti nei confronti del soggetto che nelle ultime settimane sta causando diversi incidenti nelle strade di Campobello e frazioni, provocando molti danni e, purtroppo, feriti.
Prima che sia troppo tardi!
Prima che ci scappi il morto!
Facciamo sentire la nostra voce! Facciamo salire la nostra indignazione!
Nessuno è più al sicuro finchè questo soggetto resta a piede libero.”
Egidio Morici