Il datore di lavoro non le avrebbe versato in busta gli oltre 4 mila euro che l’Inps le aveva riconosciuto come assegni familiari arretrati.
E’ quanto ha denunciato una 38enne marsalese con una querela presentata in Procura contro la cooperativa che gestiva un centro scommesse per cui lavorava fino a qualche mese fa e il suo legale rappresentante.
La donna nella denuncia ipotizza il reato di appropriazione indebita. Invitando, però, la Procura a procedere anche per gli altri reati che dovesse ravvedere. “Sino al mese di ottobre 2020 – si legge nella querela - non si sono mai avuti problemi con il pagamento delle buste paga. Nel mese di novembre e dicembre si sarebbero dovute ricevere le somme, da parte dell’Inps, a titolo di arretrati assegni familiari per un importo complessivo di oltre € 4.000,00. In effetti l’Inps ha adempiuto al proprio dovere così come emerge dalla documentazione allegata. Infatti, nella busta paga del mese di novembre 2020 sono indicati € 550,00 ed €1.639,42 per il mese di dicembre, somme che non si sono viste neanche da lontano”. Con varie scuse e giustificazioni il rappresentante legale della cooperativa, che la donna definisce “sedicente consulente del lavoro”, avrebbe invitato la dipendente ad attendere prima qualche giorno, poi qualche settimana, per poi dirle, sempre secondo il racconto della denunciante, che le somme richieste, seppur erogate dall’Inps, sarebbero state versate alla dipendente “a rate”. Per confessare, infine, che i conti correnti della cooperativa erano desolatamente privi di liquidità. Gli oltre quattromila euro versati dall’ente di previdenza non c’erano più ...