La moglie dell'agente di polizia Nino Agostino, Ida Castelluccio, uccisa il 5 agosto del 1989 a Villagrazia assieme al marito, sarebbe stata eliminata perché avrebbe potuto riconoscere i suoi killer.
E' quanto ha sostenuto l’avvocato Salvatore Modica, legale di parte civile dei familiari della donna nel corso dell’arringa difensiva al processo in abbreviato per duplice omicidio a carico del boss Nino Madonia, in corso davanti al gup di Palermo.
Agostino, agente dei servizi segreti, sarebbe stato assassinato perché a conoscenza dei legami che Madonia e il boss Scotto avevano con esponenti degli 007. L'udienza ha visto l'intervento del legale di parte civile che rappresenta il fratello della vittima. Al termine delle arringhe i due penalisti hanno chiesto la condanna di Madonia.
La prossima udienza si terrà il 5 febbraio, ed è prevista l'arringa dell’avvocato Fabio Repici legale del padre e le sorelle di Agostino. Il 12 febbraio toccherà ai difensori del boss Madonia. Imputati davanti al gup sono i due coimputati del capomafia Madonia: Gaetano Scotto, accusato di omicidio aggravato, e Francesco Paolo Rizzuto, vicino di casa di Agostino, imputato di favoreggiamento aggravato.
Il legale di Rizzuto ha sollevato l’incompetenza del gup dato che il suo assistito aveva 15 anni e ha chiesto la trasmissione degli atti al tribunale dei Minori. Il difensore ha chiesto in subordine la dichiarazione di prescrizione del reato. L’udienza preliminare è stata rinviata al 19 febbraio, per l’arringa del difensore di Scotto.