Continua a riservare colpi di scena il processo al giudice monocratico di Marsala Annalisa Amato vede imputati, per stalking e diffamazione in danno della 52enne insegnante salemitana Teresa Angelo, il salemitano Giuseppe Giammalvo, di 68 anni, imprenditore del settore calcestruzzi, e Maurizio Crocchiolo, di 54, dipendente dell'ufficio igiene Asp di Castelvetrano.
Nell’udienza dello scorso 2 dicembre, Giammalvo, tramite il suo difensore, l’avvocato Calogera Falco, aveva chiesto di produrre un cd contenente una registrazione tra lo stesso imprenditore e il coimputato Crocchiolo. Nella registrazione, datata verosimilmente ai primi di gennaio 2018 e recentemente trascritta da un perito nominato dal giudice, Crocchiolo ammetterebbe di essere autore di scritte offensive nei confronti di Teresa Angelo comparse nel periodo tra il 26 dicembre 2017 e i primi di gennaio 2018. Nell’ultima udienza, su richiesta dell’avvocato Giuseppe Ferro, legale di parte civile per l’insegnante, il giudice ha disposto l'ascolto della registrazione. A questo punto il colpo di scena.
Interrogato, infatti, il Crocchiolo ha dichiarato di non riconoscere come sua la voce nella registrazione. Ma i dialoghi registrati sono due. E nel secondo (registrazione a sua insaputa), Crocchiolo, difeso dall’avvocato Giovanni Messina, ha invece riconosciuto la sua voce. Lo scorso luglio, in aula, Crocchiolo affermò, a sorpresa, che fu più volte minacciato da Giammalvo, respingendo le accuse contestate e aggiungendo che tutte le telefonate tra lui e Giammalvo in concomitanza ai fatti denunciati erano perché l’imprenditore gli telefonava continuamente, tenendolo sotto pressione per sapere fatti sulla Angelo. E lui non ne poteva più di questa situazione. Si sentiva oppresso da Giammalvo. Ai primi di dicembre il dietro front: “Giammalvo non mi ha minacciato”.