Mentre le demolizioni delle case abusive di Triscina continuano, il comune di Castelvetrano ha ottenuto un contributo di 500mila euro (ne abbiamo parlato qui). E’ quello più alto tra i comuni d’Italia.
L’associazione degli abusivi “Triscina Sabbia d’Oro”, nei giorni scorsi aveva diffuso una lunga nota in cui si chiedeva polemicamente se davvero il comune avesse a carico del bilancio comunale il 50% della somma.
Chiaramente, quest’eventualità non poteva che rilanciare le solite reazioni social del tipo “perché il comune non usa questi soldi che ha in bilancio per aggiustare le buche, al posto di tirar giù le case?”.
Ma il relativo provvedimento ministeriale dice che il restante 50% è a carico del bilancio “o eventuali fondi di cui i Comuni già dispongano”.
E il comune di Castelvetrano dispone, come è noto, dei fondi ottenuti in passato dalla Cassa Depositi e Prestiti per le demolizioni: circa 3 milioni di euro.
La conferma arriva dallo stesso sindaco Enzo Alfano, che a Tp24 spiega:
“Con questo nuovo contributo da 500mila euro, in sostanza il debito si è ridotto da 3 milioni a 2 milioni e mezzo. Poi, dopo aver aggiunto quello che si riuscirà ad ottenere dagli ex proprietari, negozieremo ciò che rimane con la Cassa Depositi e Prestiti.
Praticamente, al posto di restituirli nel 2022, potrebbe essere possibile farlo magari in cinque o in dieci anni”.
Queste 31 case da demolire per cui si è ottenuto il contributo da 500 mila euro, fanno già parte dell’elenco delle 85 case. Con la differenza che non è un prestito che bisogna restituire rivalendosi sugli ex proprietari, come quello da 3 milioni. No, questo è a fondo perduto.
“Delle prime 85 – ha aggiunto Alfano - sarebbero 40 quelle ancora da demolire. E per 9 di queste non si è potuto beneficiare del contributo”.
A conti fatti il comune, più che tirar fuori altri soldi dal proprio bilancio, starebbe invece riducendo il debito con la Cassa Depositi e Prestiti, in funzione di una prossima negoziazione.
Anche perché, inutile far finta di nulla, ma col passar del tempo gran parte degli ex proprietari si sono sicuramente spogliati dei loro beni patrimoniali ed immobiliari, rendendo molto difficile il recupero delle somme da parte del comune.
La nota stampa di Triscina Sabbia d’Oro parla anche di legalità, tornando ancora sulla vicenda giudiziaria di Matteo Bucaria, l’amministratore della Cogemat, l’impresa che sta eseguendo i lavori a Triscina. Bucaria però è già stato sostituito. E i fatti di cui è accusato non sono legati all’attività di demolizione. Al momento non ci sarebbero validi motivi per un’eventuale rescissione del contratto, che invece avrebbe pesanti conseguenze sul piano economico.
Colpisce però ciò che gli abusivi scrivono nella parte finale della loro nota, in cui alludono a presunti ricatti, business e compiacenze. Oltre a suggerire “a qualcuno” di valutare “se restare ancora in sella o se scendere da cavallo”.
Difficile dire con certezza se la persona di cui si parla sia il sindaco.
Gli abbiamo comunque chiesto un commento. Ci ha risposto così:
“Non sono ricattabile e nella mia vita non ho mai subito ricatti. Non capisco poi da quale cavallo dovrei scendere. Più che altro dovrei far scendere il cavallo che è su di me, nel senso che mi trovo un peso enorme sulle spalle. Va da sé che demolire le case alla gente non è una cosa che mi piaccia fare. Ma è mio dovere dare esecuzione alle sentenze.
Ad ogni modo, questo dire e non dire, tentando il mascariamento attraverso le allusioni non credo aiuti nessuno”.
Egidio Morici