Assoluzione per non aver commesso il fatto. La richiesta avanzata, questa mattina, alla Corte d'Assise di Trapani, dall'avvocato Ornella Cialona che assiste Margareta Buffa accusata dell'omicidio di Nicoletta Indelicato. Nel corso della sua arringa il legale ha parlato di "processo eretto su basi fragili e precarie. Un processo indiziario basato sulle dichiarazioni di Carmelo Bonetta che sull'omicidio ha fornito cinque differenti versioni".
“Carmelo Bonetta – ha detto Cialona – non è affidabile. Non lo dico io, ma le perizie dei consulenti che lo hanno definito narcisista, manipolatore con un disturbo della personalità. Ha anche problemi connessi alla tossicodipendenza. E' stato lui ad uccidere Nicoletta Indelicato. E' lui l'ideatore e l'esecutore materiale del delitto. Sia Margareta, sia Nicoletta sono due sue vittime”.
Sull'omicidio, poi, l'avvocato, sempre sulla scorta di quanto raccontato dal maestro di balli caraibici avanza l'ipotesi di “un delitto commissionato. O Carmelo Bonetta è il mandante di se stesso o il delitto è stato commissionato da altre persone”.
“Nicoletta Indelicato aveva bisogno di soldi – ha proseguito l'avvocato - per soddisfare le richieste di denaro di Carmelo Bonetta che si era messo a disposizione per risalire ai veri genitori della ragazza rumena adottata da una famiglia marsalese. Si era rivolta così a Renato Isaia che era il datore di lavoro di Margareta Buffa perchè aveva bisogno di lavorare”.
Non si esclude, sempre secondo le dichiarazioni di Carmelo Bonetta, che la ragazza possa essere rimasta coinvolta in un giro di prostituzione. La compagna di Renato Isaia, le avrebbe indicato questa strada.
Ad un certo punto, però, Nicoletta sarebbe diventata “una mina vagante perchè si lamentava del fatto che non veniva pagata per il lavoro di accompagnatrice che svolgeva”.
“Non si può chiudere a vita in carcere una persona – ha sottolineato Ornella Cialona – senza avere la certezza che sia responsabile del reato che le viene contestato”. Infine, dopo i numerosi attacchi subiti nei social, l'avvocato si è tolta un sassolino della scarpa: “ Io ho fatto il mio lavoro. Non ho difeso il reato, ho difeso la persona accusata di quel reato”.