Esercizio arbitrario delle proprie ragioni è il reato contestato a tre salemitani che poco più di un anno fa avrebbero fatto irruzione in un negozio chiedendo alla donna che lo gestiva di pagare i canoni di locazione dell’immobile. Quelli, però, della precedente gestione.
E non lo hanno fatto con modi urbani, ma minacciando addirittura di dare fuoco alla negoziante e al negozio. E per essere più credibile, il 43enne A.D.D. teneva in mano una bottiglia di benzina.
“Ora do fuoco a te e a tutta la tua profumeria” avrebbe urlato. Nella sua azione, l’uomo sarebbe stato spalleggiato da J.M., di 33 anni, e da A.M., di 31. Ai tre, la Procura di Marsala, contestando il reato di “esercizio arbitrario delle proprie ragioni” (il proprietario dell’immobile avrebbe dovuto rivolgersi al giudice civile), ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Un atto che solitamente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. A difendere i tre indagati sono gli avvocati Vito Cimiotta, Stefano Pellegrino, Giacomo Frazzitta e Melchiorre Palermo. I fatti contestati si sono svolti a Salemi il 17 gennaio 2020. Quel giorno, A.D.D. avrebbe fatto irruzione nella profumeria di S.B. dopo avere inveito contro un uomo (G.F.) presente in quel momento e usandogli “violenza fisica” per farsi largo. Poi, una volta entrato, avrebbe minacciato di gettare la bottiglia di benzina alla donna che gestiva la profumeria e accendere un rogo dentro il negozio. A.D.D. si è, poi, incatenato ad un tavolo del negozio.