Senatore Nino Papania, Alcamo è chiamata al voto, si tratta della sua città e quindi anche lei darà un contributo?
In termini di idee e di progetti sono già mesi che stiamo lavorando ad una alternativa nuova e credibile, che sappia rilanciare la città e che sappia essere interprete di un tempo non certamente facile per i sindaci, la pandemia ha acutizzato alcune problematiche. Qualunque cittadino è chiamato a dare il suo apporto, lo farò anch’io come del resto ho sempre fatto senza mai ricercare gli applausi, si chiama semplicemente senso del dovere.
C’è intanto una coalizione ad Alcamo di centrodestra ma mancano alcune sigle come Lega, Mpa, Cantiere Popolare. Che cosa accadrà?
I coordinatori provinciali di questi partiti hanno già lanciato un appello all’unità del centrodestra, su base regionale si cercherà di non commettere l’errore di andare divisi, sarebbe una sciocchezza e si rischierebbe di consegnare la città ad altre forze politiche, non ci dimentichiamo che Alcamo è la città più grillina d’Italia. Ritengo non ci siano i presupposti per una divisione, l’appello lanciato da queste forze è già stato raccolto a livello regionale e mi trova sulla stessa linea.
Lei ha citato sigle di partito, niente civismo?
Guardi, i partiti devono avere una loro identità, senza infingimenti, nascondere le bandiere ma proporre soggetti interni ai partiti è una mancanza di rispetto prima per il territorio e poi per il partito stesso. E’ naturale che oltre ai partiti si dovrà allargare alla realtà civica o al mondo dell’associazionismo. I partiti che hanno già perimetrato l’alleanza e quelli che vi entreranno sono tutti partiti che hanno una loro chiara identità, intanto perché unitamente appoggiano il governo regionale e poi perché indicano già l’area di una coalizione futura.
E’ difficile mettere insieme tutti questi partiti?
Stanno governando insieme su base regionale con buoni risultati da qualche anno, stanno dimostrando resilienza in un momento di grave crisi economica e sanitaria in cui anche il sistema sociale è quasi al collasso, se poi accanto a dei partiti ben strutturati e con chiare idee circa lo sviluppo regionale e dei singoli territori ci sono movimenti che presentano delle contraddizioni non è affar mio, non mi occupo di movimenti altrui.
Si voterà anche per la presidenza del Libero Consorzio trapanese, c’è la volontà di sponsorizzare il sindaco di Marsala, Massimo Grillo?
Lei mi fa sorridere, Grillo è un sindaco che non ha bisogno di sponsor, ha le idee chiare e sta amministrando la città in maniera ponderata. Se, invece, mi chiede se Grillo potrebbe essere un buon presidente per il Libero Consorzio le rispondo di sì, servono personalità di spicco ma capaci di dialogo con tutte le forze politiche, con moderazione e lungimiranza. Ora più che mai è necessaria la prospettiva eterogenea e sinergica di sviluppo per tutta la provincia di Trapani, è tempo che si parli di strade, di sviluppo infrastrutturale, di turismo stanziale e rurale, di rilancio dell’agricoltura, di porto e aeroporto senza slogan ma con progetti alla mano e realizzabili in breve tempo.
La sua assoluzione è stata accolta da molti come una rivincita sua personale e una nuova era politica targata Papania?
Non lo nego, mi ha fatto piacere leggere numerosi commenti di stima e affetto, la parola rivincita non mi entusiasma perché presuppone una sconfitta. Ho sempre avuto fiducia nella giustizia e ho atteso in rigoroso silenzio questa assoluzione, oltre le sentenze c’è la certezza di non aver commesso reati ma, semmai, di aver commesso errori. Un Uomo è un Uomo col suo carico di errori e col suo valore, non ci sono epoche diverse. C’è un flusso che mi piace osservare, provare a comprendere, e se è il caso dare il mio contributo di idee.