Ha aspettato fino a ieri il premier Mario Draghi per nominare i vice ministri e i sottosegretari. I partiti non riuscivano a trovare la quadra con i nomi, poi ieri pomeriggio a sorpresa si è appreso che entro le 18 sarebbero usciti i nomi.
La Sicilia ha quattro sottosegretari, Giorgio Mulè per Forza Italia, Giancarlo Cancelleri, Manlio Di Stefano, Barbara Floridia per il Movimento Cinque Stelle. Da giorni le voci insistevano sulla presenza di almeno un componente siciliano di Italia Vivacome sottosegretario ma gli addetti ai lavori sapevano che non sarebbe stato così, quelle caselle sono state occupate e a ragiondi merito e competenza da Ivan Scalfarotto e dalla vice ministra Teresa Bellanova.
Cancelleri resta come sottosegretario alle Infrastrutture, Floridia all’Istruzione, Di Stefano agli Esteri, Giorgio Mulè alla Difesa.
E nella giornata di ieri il presidente Nello Musumeci ha nominato la nuova assessora ai Rifiuti, si tratta della messinese Daniela Baglieri,che del settore conosce molto poco, una poltrona che nasce dalla volontà dei partiti e da un accordo trasversale tra l’UDC e Beppe Picciolo, maggiore sponsor della Baglieri, in accordo con Nicola D’Agostino ed Edj Tamajo, gli esponenti di Italia Viva peraltro, come da sempre più insistenti voci di palazzo, si indicano come Sicilia Futura essendo in fuoriuscita dal partito renziano.
Del resto ieri sera il capogruppo D’Agostino ha diramato un comunicato stampa che equivaleva ad una dichiarazione di guerra politica al partito, attaccare il rettore Fabrizio Micari anche per il percorso elettorale che fece quasi cinque anni fa equivale ad una presa forte di distanza da chi scelse e propose Micari:“Leggere dalla bocca di un rettore di Università pubblica parole di censura così altisonanti crea turbamento. La chiamata alle armi poi è una barzelletta, cui parteciperanno tutti i pavidi e primitivi che vorranno. Ora capisco meglio perché mi sono sentito a disagio durante le tragiche Regionali del 2017 quando fui costretto a sostenerlo. Me ne pentii immediatamente, si rivelò infatti un incompetente candidato alla presidenza che aveva imparato la storiella dell’ascensore sociale a memoria e che portò la coalizione di centro sinistra alla rovina. Si dovrebbe vergognare, ma neppure sa cosa significhi: mi vergogno io per lui”.