Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
28/02/2021 06:00:00

E' guerra dentro Forza Italia, i vertici del partito si "dimenticano" della Sicilia

 E’ guerra dentro Forza Italia, gli esponenti siciliani non ci stanno in un partito che ha dimenticato di indicare al governo almeno un esponente siciliano.

Ci va duro il commissario azzurro Gianfranco Miccichè, che attacca direttamente il responsabile nazionale, Antonio Tajani: "è inadeguato - dice -, a gestire il partito.

A Miccichè si aggiungono tutti i parlamentari regionali siciliani e i nazionali, dimenticarsi della Sicilia significa far quadrato attorno ad un partito a trazione Nord ma con scarsissime percentuali, mentre l’Isola ha da sempre consegnato a Silvio Berlusconi un lauto 17%. Insomma, senza i voti azzurri dei siciliani il partito avrebbe percentuali da prefisso telefonico, questa scelta politica avrà certamente delle ripercussioni. Miccichè sta già pensando a come stravolgere l’ordine delle cose, così pure Gabriella Giammanco che minaccia l’addio al partito.

Andrea Mineo, responsabile regionale dei giovani sottolinea la grave assenza dei rappresentanti siciliani: “In un momento in cui in cui si dovranno pianificare le risorse europee del Recovery plan soprattutto al Meridione, la Sicilia rischia di restare fuori da scelte strategiche”.

La fiducia dei berlusconiani in capo alla Ministra per il Sud, Mara Carfagna, è incondizionata ma le mancate nomine di rappresentanti della regione pone un problema di esistenza in vita del partito stesso. I malumori sono tanti, i forzisti siciliani si sono sentiti messi da parte e non si sentono garantiti da un coordinatore nazionale, quale Tajani, che ha già mostrato maggiore feeling con i rappresentanti del nord.

Anche la base del partito si è ribellata e ha dato sostegno ai propri rappresentanti, si ricordi che Forza Italia è in grado con i suoi voti di essere determinante nell’elezione del presidente della Regione, cosa a cui sta guardando con grande attenzione per la competizione del 2022. Il famoso centro che si vuole costruire è una creatura che non ha alcuna base ideologica ma che mette insieme unicamente interessi di pura strategia per il raggiungimento di un seggio all’ARS con volti troppo inflazionati sui territori.

Su questi nuovi elementi, sarebbe meglio dire vecchissimi, Forza Italia risulta essere il partito con chiaro intento programmatico e con obiettivi politici ben precisi ed è per questo che le sue percentuali a due cifre non subiranno alcuna inflessione, oggi l’elettore chiede chiarezza, in molti lo hanno dimenticato.