"Povera patria". Nella serata delle cover è stata cantata nel teatro della musica italiana, l'Ariston di Sanremo, per il festival 2021 dal duo Colapesce e Dimartino. Il brano è del nostro raffinato corregionale Franco Battiato anche assessore al turismo della Trinacria, giunta Crocetta, licenziato dopo che in un intervento al parlamento europeo aveva dichiarato: “In Parlamento troie disposte a tutto”. Boldrini, presidente della camera dell'epoca replicò: “Parole inaccettabili, neanche il suo prestigio lo autorizza a usare espressioni così offensive". Ma lui si difese: "Mi riferivo alla scorsa legislatura, "Troie disposte a tutto”.
Precisò che la sua non era “una frase sessista e non volevo offendere nessuno: mi riferivo a un malcostume della politica del passato”. Essendo in veste istituzionale e in un luogo sacro delle democrazie il Parlamento, commise un errore esiziale. Da osservatore e non amante del politically correct si rammenta che nella 16^ legislatura (2008-'13) ci furono in parlamento 180 cambi di casacca, 348 nella 17^. In quella vigente la 18^, per adesso le due camere come collegi di suore orsoline,appena 132, tutto ciò a cosa è paragonabile? Un mercimonio? Sicuramente "Povera Patria".
È un'ossessione, per riportare alle urne a Marsala le 23.775 persone che ne avevano diritto e le hanno disertato, che non amano il fenomeno del cambio dai partiti e anche Lilibeo non ne è stata esente nella passata consiliatura, penso che ne vada la credibilità della classe politica, perché le conseguenze sono il qualunquismo e la disaffezione dei cittadini, deve essere un faro del ceto politico attuale quantomeno attenuarlo, sia di quello presente nelle istituzioni che fuori dai palazzi del potere. E i distinguo di questi primi 5 mesi della pluri consigliera Rosanna Genna e del neofita Leo Orlando che non è dato sapere ovviamente se restino isolati, non fanno ben sperare.
Nella costituzione non esiste, giustamente, il vincolo di mandato. Ma per ridare autorevolezza alla politica dovrebbero dimettersi, il Tuel dà uno strumento ai consiglieri comunali, le defezioni possono portare alla mozione di sfiducia, la cui adozione è un ritorno a casa di tutti, molto difficile da eseguire, quasi impossibile abbandonare il seppur piccolo posto di potere, nel caso di Sala delle lapidi. Allora sì, "Povera Patria, Povera Lilybaeum".
Vittorio Alfieri