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16/03/2021 15:00:00

Se non ora quando? Per un Tempo migliore

di Katia Regina

In Italia la longevità è diventata un crimine. In Italia gli ultracinquantenni sono un problema, hanno troppi privilegi, posto fisso ad esempio, e fanno da tappo alle nuove generazioni, si fanno leggi per mandarli in pensione coattiva con la promessa di liberare nuovi posti di lavoro che poi non si concretizzano nei fatti. I cosiddetti baby boomers, quelli nati tra il 1946 e il 1964, dopo essere stati i protagonisti della storia del Paese per oltre cinquant'anni, ora sono il problema.

Tutto il sistema lavoro andrebbe ripensato in Italia e la domanda che sorge spontanea è: se non ora quando? Nel decreto rilancio 2020 del governo Conte c'è stato un tentativo di proposta di riduzione delle ore lavorative senza intaccare lo stipendio, in quel caso si parlava di percorsi di formazione finanziati da un apposito fondo, com'è andata a finire lo sappiamo tutti. Lo stesso presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, ha affermato che sarebbe necessario ridurre le ore di lavoro a parità di salario, così da ridistribuire ricchezza e aumentare occupazione.

Se non ora quando, dunque. Il solo aspetto positivo da cogliere da questa emergenza sanitaria dovrebbe essere quello che ci ha consentito di avere più Tempo. Più tempo per fare le cose. Più tempo per occuparci di noi, dei nostri cari, dei nostri pensieri. Più tempo per ascoltare la disperazione degli altri, di quanti non sanno che farsene del tempo se non hanno i mezzi per assolvere alle necessità del quotidiano.

Niente sarà più come prima e mi piace pensare che sia davvero così. Ma tutto questo affannarsi a tornare alla normalità non mi fa ben sperare. Di quale normalità stiamo parlando? Spero sia quella delle relazioni sociali in presenza, della libertà di movimento, delle passeggiate senza autocertificazione...
Tutte le crisi possono trasformarsi in opportunità.

La normalità che auspico non è quella di prima, inventiamone un'altra, ora, migliore, più giusta, più vivibile.

Riuscirà il governo Draghi a fare qualcosa di audace su questo fronte? Reinventare il sistema lavoro, creare una nuova normalità che ci consenta di avere più tempo per vivere. Smettere di desiderare una lavatrice che asciughi i panni e tornare a sognare di avere il tempo per farli asciugare dal vento e dal sole. Dismettere i forni a microonde e concedere agli alimenti il tempo di cottura che non mortifichi il sapore buono.

Consigli per la lettura: Voi avete gli orologi? Noi abbiamo il tempo. Una sorta di manifesto generazionale scritto da Federico Rampini ben prima della crisi sanitaria.