Giuseppe D’Alessandro, assessore alle Politiche Sociali, Lavoro e Servizio Idrico. Da giorni la città vive una crisi idrica dovuta a continui guasti e rotture alla rete idrica. C’è un comunicato dell’amministrazione che dice che il sindaco precedente non ha previsto nessun intervento economico per la rete idrica e quindi ci troviamo in stallo per questo motivo. Ma non è facile amministrare dando sempre la colpa agli altri?
Non sono abituato a dare specifiche colpe alle precedenti amministrazioni., in ogni caso c’è una continuità e scaricare le colpe sugli altri non è mai una cosa buona. Evidentemente se la precedente amministrazione non ha fatto gli interventi necessari bisognerebbe chiedere a chi ci ha preceduto. Il problema esiste e quindi è nostro dovere intervenire nel miglior modo possibile. Assistiamo a nuove rotture e la verità è, che la rete idrica è obsoleta e ha necessità di una ristrutturazione globale. Fino a questo momento si è intervenuti per tamponare, ma quando si rompe la conduttura principale che garantisce l’acqua in tutta la città, non c’è altro da fare che chiudere l’acqua, procedere alla riparazione, e poi aspettare i tempi tecnici necessari affinché l’acqua torni in circolo normalmente.
Assessore D’Alessandro cosa è previsto per i prossimi anni. Ci saranno degli interventi mirati oppure si andrà a fare solo i rattoppi dei guasti?
Un obiettivo è quello di trovare dei finanziamenti per rimodernare tutto il sistema idrico, innovando anche le tecnologie usate. Stiamo facendo attenzione a tutto ciò che il mercato ci offre per poter giungere all’ammodernamento della rete idrica. Questo è quello che ci proponiamo, non è una cosa semplice, questo lo devo dire per evitare false aspettative.
D’Alessandro che servizi sociali ha trovato? Si è interessato delle relazioni della commissione d’inchiesta istituita nella scorsa sindacatura?
Io ho iniziato questa avventura nei servizi sociali con una fase di studio delle carte di quell’inchiesta, perché mi hanno messo nelle condizioni di capire cosa è accaduto nel passato. Non entro nel merito di quelle che sono le procedure di carattere penale, se ci sono, perché non è di mia competenza. Oggi però voltiamo pagina, finalmente siamo riusciti a nominare la nuova dirigente Matilde Adamo, con questo non voglio dire che la dottoressa Cialona non era competente, ma essendo oberata di lavoro perché dirigente di Marsala Schola, un settore così delicato come i servizi sociali non poteva essere gestito part time, per cui il sindaco ha nominato la Adamo, con la quale abbiamo iniziato un percorso di profonda ristrutturazione dei servizi sociali che in questo momento storico particolare sono di primaria importanza. Siamo pronti a lavorare con spirito di abnegazione e soprattutto nell’interesse unico della cittadinanza, che è quello di avere un servizio efficace ed efficiente. Non sarà facile, nessuno ha la bacchetta magica e le cose non si possono sistemare dall’oggi al domani, ma la volontà c’è tutta e c’è la voglia di ripartire.
Assessore D’Alessandro lei è in quota Antonio Vinci?
Antonio Vinci è un carissimo amico con cui abbiamo condiviso tantissime battaglie politiche. Io amo definirmi un tecnico prestato alla politica. Antonio Vinci in questo momento storico ha aderito al Movimento Via e di conseguenza anche io ho abbracciato questo progetto.
D’Alessandro si discute molto oggi di impiegare e fare lavorare le persone che prendono il reddito di cittadinanza. A che punto siamo a Marsala?
Stiamo accelerando in queste ultime settimane. Stanno partendo sei progetti, pulizia verde pubblico, sanificazione autobus, due progetti sociali, specie in questo momento per l’emergenza covid di assistenza alle persone che non possono uscire di casa, per andare a fare la spesa e altro.
Quante persone verranno impiegate in questi progetti?
L’obiettivo è di arrivare nel corso dell’anno a mille persone. Ovviamente tutto questo deve seguire un iter particolare. Chi partecipa ai lavori di pubblica utilità, deve necessariamente passare al vaglio dall’ex ufficio di collocamento, e deve fare un colloquio che viene fatto dagli assistenti sociali. Poi c’è una fase di formazione. Sono già partite le prime 40 persone.
Ma non si potrebbero utilizzare come guardie ambientali?
Abbiamo in mente di presentare dei nuovi progetti e questa idea sicuramente mi piace molto.