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19/03/2021 06:36:00

Troppe botte ai figli: condannato un poliziotto di Marsala 

 Non si sarebbe limitato al “semplice” scappellotto. Avrebbe, infatti, più volte picchiato i figli con una certa violenza. E per questo un poliziotto di Marsala (grado: assistente capo) è stato condannato dal Gip del Tribunale di Marsala a un mese e 15 giorni di carcere, pena convertita in 3375 euro di multa, per abuso dei mezzi di correzione e disciplina.

A denunciarlo, nel 2018, è stata l’ex moglie. Per il poliziotto, al quale il Tribunale dei minorenni di Palermo ha già tolto l’affidamento del figlio, il Gip, su richiesta della Procura di Marsala, ha emesso decreto penale di condanna.

Tre anni fa, la moglie, all’epoca in fase di separazione consensuale, aveva presentato in Commissariato una querela per maltrattamenti in famiglia e atti persecutori (“stalking”). Poi, la Procura ha chiesto al Gip di emettere il decreto penale di condanna per abuso di mezzi di correzione e disciplina.

“Gli eventi violenti che si sono verificati nel corso dei 18 anni di rapporto – scrisse la donna nella sua denuncia - sono così tanti da non poterli narrare dettagliatamente. A titolo esemplificativo, mio marito in innumerevoli occasioni ha picchiato con la cinghia i propri figli a cominciare da quando avevano la tenera età di 4 anni”. Per questo motivo, il più grande dei due figli ha iniziato a fare la pipì a letto. Ciò fino a quando, nel 2017, uno psicologo infantile non è riuscito a risolvere il problema.

La donna, assistita dall’avvocato Francesco Vinci, ha poi raccontato che alla base della trasformazione, in negativo, del carattere del poliziotto ci sarebbe “l’uso di sostanze dopanti, anabolizzanti, steroidi, insulina ed altro al fine di mantenere la forma fisica”. Sostanze che gli avrebbero fatto perdere il controllo dei nervi, rendendolo irascibile e violento. Per questo, la donna, ritenendo la situazione “irrecuperabile”, chiese l’intervento dei Servizi sociali, ma soprattutto che gli venisse “ritirata l’arma di servizio”. “Innumerevoli volte – continuò la moglie - ha minacciato, anche davanti ai bambini, il suicidio puntandosi il coltello da cucina alla gola, o lungo un viadotto dell’autostrada ha simulato di lanciarsi di sotto con l’auto, con l’intera famiglia a bordo, gettando nel panico oltre la scrivente anche i propri figli”.