Si è riunito ieri il consiglio comunale di Marsala, si è continuato con le interrogazioni agli assessori presenti in aula. Molto provato il vice sindaco Paolo Ruggeri, personale amico di Ruggero Razza, l’ex assessore alla Salute che si è dimesso ieri in seguito alle indagini che hanno visto alcuni suoi funzionari arrestati per falso in atto ideologico e lo stesso Razza indagato.
La questione non viene completamente affrontata a Palazzo VII Aprile, l’imbarazzo c’è ma non si prova nemmeno a rassicurare i cittadini.
Di cosa si tratta? Di dati che pare siano stati falsificati al ribasso sui positivi presenti in Sicilia per scongiurare la zona rossa. Al di là delle inchieste che devono trovare la loro strada unicamente nelle sedi competenti, c’è un fatto politico che non può essere taciuto. In consiglio, invece, si è tirato in ballo il diritto alla salute e la necessità di avere l’ospedale Paolo Borsellino a regime e non più Covid.
Evidentemente nessuno ha compreso bene la gravità dei fatti contestati, giocare con in numeri a ribasso equivale a dire ai cittadini siciliani che la pandemia era contenuta e che non vi era la necessità della zona rossa, tuttavia i cittadini hanno il diritto di sapere realmente quanti positivi ci sono in città, in provincia, in regione, perché la conoscenza, seppure fredda, porta prudenza e responsabilità.
Nessuno dei consiglieri avrebbe dovuto giudicare, sostituendosi al Tribunale, ma semmai avrebbe dovuto contestare un fatto che mina la credibilità della politica, perché in questa fase di estrema delicatezza non è lo sciacallaggio che ci si aspetta ma una rassicurazione e una guida ferma.
L’augurio che dovrebbe fare la politica a Razza è proprio di risultare estraneo ad ogni fatto contestato, proprio perché ne va della credibilità di un intero sistema politico e della Sicilia.
Il consiglio comunale di Marsala si è impantanato nel teatro dell’assurdo, non c’è volontà nemmeno di affrontare la questione, del resto la politica non alberga in quell’aula, altro che voce del popolo.
I consiglieri hanno necessità di sapere che fine farà adesso il padiglione delle malattie infettive e non quanti reali positivi ci sono in giro e che non sono tracciati. Non vedono il problema oppure non lo affrontano affatto, come gli struzzi con la testa sotto la sabbia.
Non può nemmeno passare inosservato come ci sia una spaccatura tra le dichiarazioni del vice sindaco Paolo Ruggieri, che ha espresso solidarietà a Razza, e le dichiarazioni del sindaco Massimo Grillo che invece ne prende le distanze: “Si rimane sgomenti perché, come sapete, la raccolta dati e una loro corretta lettura, sono la base su cui è possibile prendere razionalmente delle decisioni per quanto riguarda le misure da applicare sui territori per prevenire e contrastare l’innalzamento della curva pandemica.
Viene rabbia al pensiero di quante volte come sindaco e come giunta, chiedendo di applicare misure più stringenti sul nostro territorio di fronte all' evidente aumento di positivi, siamo stati frenati alla luce di dati trasmessi dall’ente competente o siamo stati costretti a prendere decisioni in solitudine anticipando decisioni della Regione e del governo centrale.
Viene rabbia a maggior ragione perché Marsala e i marsalesi in questi mesi hanno letteralmente donato, con forte senso civico, il proprio ospedale alla comunità regionale e non meritano di ricevere in cambio questo pressappochismo e questa leggerezza.
Viene rabbia, infine, perché questi sospetti rischiano di minare alla base la fiducia dei cittadini verso le istituzioni. Quella fiducia che i sindaci cercano di rinsaldare ogni giorno sui territori lavorando duramente tra mille difficoltà e mettendoci la faccia”.