Divide et impera - letteralmente «dividi e comanda»- è una locuzione latina secondo cui la migliore tecnica di un'autorità qualsiasi per controllare e governare la società è dividerla ,provocando rivalità e fomentando discordie.
Il motto,fu attribuito con riferimento alle strategie politiche perseguite dalla Casa d'Asburgo nei suoi possedimenti. Esplicitata per la prima volta per descrivere un metodo socio-politico romano, questa locuzione può essere utilizzata in tutti gli ambiti in cui per ottenere il risultato in primo luogo è necessario o vantaggioso spezzare o dividere chi si oppone alla soluzione.
Elemento tipico di questa tecnica consiste nel creare o alimentare le faide e i dissapori tra le fazioni. Altra caratteristica è il concedere aiuti e promuovere eventuali tendenze a rendersi disponibile e fedele al dominatore. La strategia quando risulta applicabile rende risultati soddisfacenti. Spesso la tecnica determina conflitti sociali atti a generare odio tra le persone culturalmente meno edotte e informate, e anche nella classe politica. Questa tecnica è stata applicata in particolar modo per l'amministrazione dei grandi imperi, che grazie ad essa riuscirono a controllare territori molto estesi .Un esempio moderno è stato applicato nell'impero coloniale britannico, più precisamente nell'India britannica, dove gli inglesi utilizzavano marginalmente i loro eserciti e contestualmente alimentavano le diatribe tra le tribù che combattevano l'una contro l'altra, ignare che così facendo semplificavano il governo e il dominio dei britannici. Altro caso tristemente noto del secolo scorso fu quello del Belgio che per favorire i suoi interessi coloniali nel Ruanda, come già aveva fatto la Germania, alimentò e fomentò l'odio interetnico tra gli Hutu e i Tutsi, le due principali etnie del paese: questo odio tra classi finì per sfociare nell'atroce genocidio del Ruanda. Nel belpaese il Caimano lo comprese perfettamente e ci riuscì con lo specchietto per le allodole della bicamerale D'Alema -patto della crostata- e poco dopo avvenne la sfiducia al primo governo Prodi nel 1998. Nel 2008 fu Mastella a far cadere il Prodi bis ,ci furono le elezioni anticipate, nel 2009 il sindaco di Benevento fu eletto eurodeputato nelle fila del partito Popolo della libertà. A Marsala nelle scorse amministrative il sindaco Grillo è riuscito ad ammaliare e dividere dalla sinistra esponenti storici della stessa: Sturiano, A.Galfano ,del centro sinistra A. Vinci. La lega dal centro destra e diventerà bellissima,questo prima dell'elezioni. Poi dopo il successo strabordante, la scelta ad assessore di M. Milazzo ha diviso la Genna dalla sua casa naturale Fratelli d'Italia. Il coinvolgimento pari allo zero di S. Ombra come confermato dallo stesso nell'intervista rilasciata a Tp24, dopo averlo indicato nella famigerata governance, ha portato all'abbandono dal gruppo consiliare di maggioranza di L.Orlando, consigliere il cui mentore è proprio il presidente dell'Airgest. I dissensi manifestati da F. Coppola e Marino non lasciano presagire una separazione. O direttamente o per interposta persona, il primo cittadino ha esercitato il concetto "divide et impera".
Vittorio Alfieri