Resta appesa a un filo la speranza di ritrovare Denise Pipitone. Quel filo si chiama Olesya Rostova, una ragazza russa che una settimana fa ha fatto un appello durante il programma пусть говорят (in italiano "Lasciali parlare"), nel tentativo di rintracciare la sua famiglia.
La madre di Denise, Piera Maggio, rimane coi piedi ben saldi a terra, delusa già molte volte dalle segnalazioni arrivate negli ultimi 17 anni.
Denise Pipitone venne rapita il 1° settembre 2004 all'età di 4 anni, mentre giocava con un cuginetto davanti a casa della nonna materna. Nessun testimone si fece mai avanti, per fornire informazioni utili sulla scomparsa e le ricerche immediate non diedero alcun esito. Nonostante le numerose segnalazioni e anni di indagine, la sorte di Denise rimane ancora sconosciuta. E al momento tutte le speranze sono riposte in Olesya, una ragazza russa molto somigliante alla mamma di Denise, Piera Maggio.
Per accertare l'identità della ragazza russa, è stato disposto l'esame del gruppo sanguigno e solo il suo risultato potrà aprire le porte al test del Dna. I risultati del gruppo sanguigno erano attesi per ieri sera. Ma la comunicazione dell'esito che sta lasciando col fiato sospeso Italia e Russia slitta ancora ad oggi.
Prima dell'inizio della puntata odierna, il conduttore del talk show russo ha dichiarato sui social: «Quale sarà il vero nome di Olesya: Angela, Lidia o Denise?». Una frase molto forte, riportata in diretta da Barbara D'Urso a Pomeriggio 5, che fa supporre che a breve l'esito del test del dna a cui si è sottoposta la ragazza russa sarà rivelato
Sulla vicenda è intervenuto anche l'ex sindaco di Mazara del Vallo dal 2009 al 2019, Nicolò Cristaldi, che ad AdnKronos ha dichiarato: "Il mio augurio, senza alcuna retorica, è che questa bimba, oggi diventata una giovane donna, possa essere trovata. Personalmente, però, nutro poche speranze sul fatto che Olesya Rostova possa essere Denise, spero di sbagliarmi e di poter festeggiare". Sull'opinione dell'ex sindaco pesano anni di segnalazioni e avvistamenti "dati quasi per certi e che poi hanno lasciato spazio a una profonda delusione". Per questo è fondamentale restare "cauti". Se Olesya dovesse essere davvero Denise, però, "sarebbe una gioia enorme per l'intera comunità, un segnale grandioso in questo momento caratterizzato dalla tristezza quotidiana".
Ma dubbi sull'identità tra Olesya e Denise arrivano anche dall'ex procuratore di Marsala, Alberto Di Pisa: "La ragazza russa potrebbe essere Denise? Ma per carità. Non credo proprio. Sono convinto che sia tutta una sceneggiata mediatica della tv russa", ha detto ad AdnKronos l'ex procuratore, che di segnalazioni simili ne ha viste a decine, "anche tre al giorno". Secondo Di Pisa, poi, le modalità con cui viene trattato il caso sono "una buffonata mediatica": "È indicativo il fatto che non vogliano dare notizie neppure sull'esame del sangue". Al tempo, l'ex procuratore aveva sostenuto la pista familiare, che vedeva coinvolta la sorellastra di Denise, Jessica Pulizzi: "All'epoca la nostra tesi era quella, che poi abbiamo portato a giudizio, che Jessica Pulizzi, figlia maggiore del padre biologico della bimba, abbia sottratto la piccola e l'abbia consegnata ad altri- ha dichiarato ad AdnKronos-Ma è stata assolta sia in primo che in secondo grado".
Adesso, per sapere se Olesya sia davvero Denise occorre aspettare: l'eventuale coincidenza del gruppo sanguigno porterà all'esame del Dna. Ma se l'esito dell'esame fosse negativo, la pista russa verrà archiviata come l'ennesima segnalazione andata a vuoto.
Cresce l’attesa in tutta la comunità di Mazara del Vallo (e non solo) che segue la vicenda. “Auguro ai genitori di Denise di trovare finalmente conforto dopo tanti anni di attesa. Se la giovane russa sia o no Denise ce lo dirà la scienza. Se accerteranno che è lei, saremo pronti ad accoglierla tra di noi”, ha detto Antonella Marino, dirigente scolastico dal 2014 dell’Istituto comprensivo “Luigi Pirandello” di Mazara del Vallo, del quale fa parte il plesso scuola materna “Gianni Rodari” di piazza Macello che frequentava la piccola Denise Pipitone nell’anno in cui è scomparsa. Nel 2004 dirigente scolastico dell’Istituto era Antonella Obbiso, oggi in pensione.
“La nostra speranza è quella che Olesya sia davvero Denise e così si possa rimarginare quella ferita aperta 17 anni fa e mai chiusa”. Così l’ex primo cittadino Giorgio Macaddino che, nel 2004 anno della scomparsa della piccola a Mazara del Vallo, era sindaco appena eletto.
“Ricordo ancora quei momenti bui e indelebili per l’intera comunità mazarese – dice Macaddino – che segnarono una profonda ferita nel mio cuore”.
“Noi siamo in una speranzosa attesa. Io sono vicino alla famiglia di Piera Maggio”. Lo ha detto all’Adnkronos Salvatore Quinici, sindaco di Mazara del Vallo (Trapani), a poche ore dalle notizia sul Dna della ragazza russa che potrebbe essere la piccola Denise Pipitone.
“Non condivido l’eccessiva spettacolarizzazione della vicenda – spiega il primo cittadino – ma capisco che è un prezzo che la famiglia sta pagando. Quindi resto in un silenzio rispettoso del dramma umano che stanno vivendo, dopo tutti questi anni siamo qui in attesa. Evito al momento ogni comento ma mi limito a esprimere solo una vicinanza più affettuosa possibile”.