C’è una lotta alle micro discariche nel centro storico di Castelvetrano (ne avevamo parlato qui), che vede coinvolti sia l’amministrazione comunale che un nutrito gruppo di volontari impegnato in un’attività di sensibilizzazione attraverso l’installazione di pedane colorate che invitano a rispettare i luoghi.
L’idea è di Emanuela Indiano: colorare delle pedane di legno, usarle come porta piantine e collocarle nei marciapiedi liberati dai cumuli di rifiuti.
Pochi cumuli, che rischiano di rovinare la buona immagine data dal 70% di raccolta differenziata, che il comune ha raggiunto con la Sager, l’azienda che si occupa del servizio di raccolta e smaltimento. E che spesso è costretta a non ritirare quel tipo di spazzatura non differenziata, perché verrebbe rifiutata dalla discarica.
Ne abbiamo parlato col Comandante della Polizia Municipale Marcello Caradonna.
In tanti hanno invocato le multe. Ne avete fatte?
Nel mese di marzo abbiamo inviato circa 35 multe. Ma ce ne sono tante altre ancora da inviare, sempre relative ad illeciti dello stesso mese. Abbiamo diverso materiale video e stiamo procedendo negli accertamenti.
Servirà?
Sono moderatamente ottimista, siamo sulla buona strada per combattere gli incivili. Non è facile, visto che le esigenze sono tante e i vigili sono pochi, ma ce la stiamo mettendo tutta. E non solo con le sanzioni. In alcune vie, per esempio, abbiamo fatto un porta a porta, spiegando come va fatta la raccolta differenziata. Inoltre, la collaborazione con la Sager è per noi un grande punto di forza che certamente ha portato a dei segnali di miglioramento
Chi sono quelli che ancora si ostinano a non differenziare?
Sono in massima parte residenti. C’è ancora una certa dose di ignoranza. Ci sono anche alcuni anziani che vivono soli, che magari non sono stati ancora raggiunti in modo capillare dalle dovute informazioni.
Ma c’è anche l’incivile, consapevole delle proprie azioni, che col cappuccio in testa, butta il sacchetto di rifiuti non differenziati all’angolo della strada.
Oppure, ma molto più raramente, il tizio di passaggio che lo lancia dalla macchina o dal motorino.
Come state combattendo il fenomeno?
Adesso abbiamo decine di telecamere che stiamo posizionando nei posti opportuni.
Abbiamo anche un grande schermo che ci permette di guardare la situazione in diretta e, se possibile, di intervenire.
Questo vuol dire che se ci accorgiamo di una macchina che sta per abbandonare dei rifiuti, possiamo far intervenire una pattuglia in modo da impedire l’illecito. Certo, non sempre è possibile, dipende anche dalle attività in cui sono impegnati in quel momento, ma non sono mancate le occasioni.
Inoltre abbiamo trovato anche diversi cittadini disposti a mettere a disposizione il proprio balcone per il posizionamento delle telecamere. Per noi la collaborazione dei cittadini è molto importante, perché ci rendiamo conto che c’è l’interesse della maggior parte delle persone a tenere pulito.
Però siete pochi
Purtroppo sì. Sarebbe necessario un maggior investimento sulle risorse umane. In passato nessuno si è mai preoccupato di sostituire i vigili che andavano in pensione. E questa mancanza di programmazione non ha certo aiutato. Al momento, per esempio, ho soltanto 3 commissari, rispetto ai 7 di un tempo. Questo implica una mancanza di quadri intermedi tra i vigili urbani ed il comandante. Senza dimenticare che i contrattisti fanno 24 ore a settimana.
Ad ogni modo, stiamo cercando di potenziare il nucleo di polizia ambientale, di concerto con l’amministrazione comunale. Quest’ultima ha stabilito come ordine di priorità l’azione della polizia ambientale. È un’attività in funzione preventiva per l’estate.
Noi ci siamo e stiamo raccogliendo in modo silenzioso i frutti del nostro lavoro, lavorando sodo e cercando di dare il massimo. Ma c’è ancora molto lavoro da fare sul piano culturale.
Le iniziative di volontariato, come quella delle pedane colorate che invitano a non sporcare, sono state accolte con favore dalla cittadinanza. Tuttavia non sono mancate le critiche. Qualcuno ha messo l’accento sulle mancate autorizzazioni alla loro installazione, considerandole come una sorta di ulteriore rifiuto abbandonato. Lei che ne pensa?
Mi sembra una polemica sterile. Penso che il colore delle pedane, rispetto al nero dei sacchetti di rifiuti abbandonati, non possa che far bene alla città.
Egidio Morici