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24/04/2021 15:20:00

I veleni nel PD di Marsala. I "puniti" vincono il ricorso

Gli iscritti al PD di Marsala che si erano candidati in altre liste alle elezioni amministrative hanno vinto la battaglia interna al partito.

La segreteria comunale e quella provinciale, dopo la disfatta delle amministrative, avevano avviato delle procedure disciplinari contro gli iscritti candidati in altre liste che potevano evolversi nell`espulsione. Adesso la commissione regionale di garanzia del PD ha dato regione a Linda Licari e gli altri iscritti al partito che si erano candidati in liste collegate e di riferimento della coalizione di centro sinistra. Si chiude così per ora un capitolo della stagione dei veleni nel PD di Marsala. Questa la nota degli iscritti al PD che hanno vinto il ricorso.

Ci preme rendere noto alla cittadinanza che il 22 aprile scorso si è chiuso definitivamente il ciclo dei ricorsi avviato dalla segretaria di circolo del Pd di Marsala, Rosalba Mezzapelle, avverso alcuni dirigenti del partito che hanno scelto di candidarsi in altre liste, imparentate con il Pd, a supporto della coalizione di centro sinistra, per le elezioni amministrative tenutesi a Marsala il 4 e 5 ottobre 2020.

Alcuni dirigenti e tesserati “inquisiti” hanno infatti scelto di ricorrere in appello alla Commissione Regionale di Garanzia, impugnando quello che ritenevano essere un provvedimento iniquo seppur blando, se consideriamo che la richiesta del ricorrente era l’espulsione per due anni dal partito (ex. Art 4 statuto del partito democratico), ovvero il “richiamo scritto” ricevuto dalla Commissione Provinciale.

La Commissione Regionale di Garanzia del PD ha accolto il ricorso presentato da alcuni di noi sancendo, in primis, l’illegittimità dei provvedimenti assunti dalla commissione di garanzia provinciale del PD, invalidando così il richiamo scritto contro di noi assunto, in quanto la stessa Commissione Provinciale era “viziata geneticamente”.

In secondo luogo, la Commissione Regionale ha evidenziato come il ricorso originario, promosso dalla segretaria di circolo e avallato da alcuni componenti della direzione provinciale, era comunque irricevibile perché era un “ricorso che afferiva a fatti accaduti in ogni caso oltre il termine massimo previsto dallo Statuto perché si potesse promuoverlo”.

Pertanto, la Commissione Regionale di Garanzia del PD Sicilia, “definitivamente decidendo sul ricorso pervenuto il 27.03.2021 da parte di Licari e degli altri - ha dichiarato - di accogliere il ricorso stesso e per l’effetto - si è determinata - per l’annullamento della sanzione disciplinare oggetto del ricorso”.

La duplice motivazione fornitaci dall’organismo superiore regionale, che chiude questa triste vicenda, riceve il nostro accoglimento.

Resta tuttavia l’amarezza della constatazione che il ricorso presentato su iniziativa della segretaria di circolo, e il conseguente “rimprovero scritto” della commissione provinciale, non dovevano esistere, perché inammissibili in origine in quanto infondati, ossia non aderenti a quanto disciplina lo Statuto del partito, che chi ricopre ruoli direttivi si presuppone debba conoscere.

50 tesserati del partito, a cui va la nostra profonda riconoscenza, avevano sollecitato in corso d’opera sia la Segretaria Mezzapelle che il segretario Venuti affinché tale ricorso iniquo venisse ritirato. Anche quelle voci sono rimaste inascoltate, come inascoltato è stato il richiamo ad un confronto sereno e costruttivo.

Dovremmo pensare che parte della classe dirigente del partito di Marsala voglia continuare a mantenere un partito dilaniato da divisioni interne per altrui opportunità politica?
Dobbiamo pensare che prevale un sentimento di conservazione che include il timore verso le nuove energie e risorse che, in quanto scollegate da logiche di posizionamento politico opportunistico che ostacolano l’auto determinazione dei circoli, possono apportare idee di rinnovamento?
Le strategie e i tatticismi appartengono ad un modo ormai vecchio e controproducente di fare politica, che allontana i cittadini e distrugge il consenso piuttosto che generarlo, e contraddicono il senso di servizio alla comunità, gratuito e disinteressato, cui la politica deve aspirare.

Vogliamo ringraziare i tesserati e i militanti di centro sinistra che in questa battaglia che poteva essere evitata ci hanno supportati in forma pubblica e privata.
Auspichiamo che l’impegno, l’energia e il tempo di chi decide di lavorare in politica e, nella fattispecie, in una politica orientata dai valori di sinistra sia rivolta esclusivamente verso l’interesse della comunità, per cercare di rendere concreti gli ideali di equità, solidarietà e giustizia sociale che rappresentano la mappa genetica del nostro partito e non in diatribe che si trasformano, così come constatato, in un boomerang.

I sottoscritti

Alagna Luana
De Vita Massimo
Licari Linda
Sciarrino Matilde