“In 17 anni non abbiamo mai perso la speranza. Ma questa non è vita”. Così Piera Maggio oggi a Domenica In, ospite di Mara Venier, ha sintetizzato i lunghi anni trascorsi dalla scomparsa della figlia Denise Pipitone, sparita da Mazara del Vallo nel 2004.
Insieme a Piera Maggio c'era anche il marito Piero Pulizzi e l'avvocato Giacomo Frazzitta.
Il caso di Denise Pipitone è tornato alla ribalta dopo la storia di Olesya Rostova, la giovane russa alla ricerca della sua famiglia di origine e che poi si è rivelato un bluff.
«Ogni segnalazione va vagliata con attenzione e quel caso meritava di essere approfondito - ha spiegato Piera Maggio -. Abbiamo chiesto il gruppo sanguigno per accelerare i tempi, se avessimo chiesto alla Procura di Marsala avremmo dovuto attendere 2-3 mesi ma non mi sono voluta prestare a quel teatrino».
A proposito del teatrino russo l'avvocato Frazzitta ha detto: «In Italia siamo più seri, a nessuno verrebbe in mente di fare un reality show su argomenti seri e gravi come bambini rapiti». Il legale di Piera Maggio ha poi spiegato: «Le indagini sono state ostacolate da chi avrebbe dovuto condurle e invece ha commesso gravi errori e omissioni. Ci sono tanti elementi, negli atti, che potrebbero permettere di riaprire le indagini».
"C’è chi ha sbagliato in questa vicenda e deve pagare, ma dobbiamo rendere merito alle forze dell’ordine e alla magistratura che hanno lavorato giorno e notte per cercare Denise. Anche per loro dico che alcuni loro colleghi devono pagare, bisogna fare un passo in più: vorrei sapere dov’è Denise ma anche la verità su ciò che è accaduto. Oggi non cerco pietà, ma la forza e il coraggio di coloro che finora hanno mentito: voglio che dicano la verità, sappiamo chi sono”, ha detto la mamma di Denise.
«Cerchiamo giustizia, non vendetta, altrimenti avremmo agito diversamente. Io continuo a chiedermi però perché tante persone abbiano voluto fare di tutto per coprire i responsabili del rapimento di una bambina. La scomparsa di Denise è strana per tanti motivi: una bambina così piccola non si sarebbe spostata spontaneamente in strada, aveva paura di uscire di casa» - aggiunge Piera Maggio .