E dopo gli impegni del presidente Musumeci, le assicurazioni date ai sindaci della Valle del Belice e le dichiarazioni dell’Asp di Trapani, si aggiunge un altro tassello per il potenziamento dell’ospedale di Castelvetrano: l’approvazione della commissione Salute all’Ars, che oggi ha votato all’unanimità una risoluzione che “impegna il governo regionale a garantire il potenziamento del presidio ospedaliero”.
Lo comunica in una nota la presidente Margherita La Rocca Ruvolo.
All’assessorato regionale per la Salute, al momento rappresentato ad interim dallo stesso Musumeci dopo le dimissioni di Razza, è stato chiesto di prevedere “come Unità operativa complessa la chirurgia generale e l’anestesia e rianimazione e il ripristino della funzionalità del punto nascita assicurandone la piena dotazione organica e strumentale”.
Oltre alla realizzazione di un polo di cardiologia ed emodinamica e il mantenimento delle unità operative di oncologia e farmacia.
Nello stesso tempo si è chiesto anche l’avvio di un’interlocuzione con il governo nazionale per una deroga al decreto Balduzzi, “tenuto conto delle condizioni geografiche e di viabilità del territorio”.
Infine, proprio come segno della centralità dell’ospedale di Castelvetrano al servizio di un territorio molto più esteso rispetto ai confini della città, si è chiesto il cambiamento del nome: da Vittorio Emanuele II a ospedale della Valle del Belìce.
L’atto è stato sottoscritto dai deputati: La Rocca Ruvolo, Pullara, Cappello, Arancio, Amata, Calderone, Cracolici, De Luca, D’Agostino, Galluzzo, Papale, Pasqua, Siragusa.
Con questa risoluzione “si va nella giusta direzione – ha commentato Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Ars, che lo scorso anno aveva auspicato il cambiamento del nome del presidio, proprio per impedirne il depotenziamento - tenendo anche in debita considerazione il fatto che l’ospedale serve una zona altamente sismica e che, all’uopo, potrebbe essere anche il terminale per un’emergenza legata al terremoto”.
Intanto, qualche giorno fa, l’onorevole Claudio Fava, sulla vicenda del Punto nascita di Castelvetrano aveva depositato un’interrogazione urgente alla Camera dei Deputati, chiedendo date e tempi certi, oltre che “chiarezza sui progetti per il potenziamento dell’ospedale che serve una grande fetta di popolazione nella valle del Belice”.
Fava ha considerato incomprensibile qualsiasi iniziativa mirante al depotenziamento di strutture sanitarie in una delicata fase di contrasto alla pandemia da covid19: “Tale situazione sanitaria dovrebbe prevedere, piuttosto, il potenziamento dei servizi in tutto il territorio regionale”.
La posizione critica di Fava sembra andare al di là del concetto di depotenziamento di una struttura a favore di quella vicina: “Il trasferimento delle strutture e del personale da Castelvetrano a Mazara, a giudizio dello scrivente, dimostra un processo in atto di dismissione di reparti e strutture con un saldo complessivo per l’offerta sanitaria regionale pari a zero poiché anche il rafforzamento di Mazara altro non è che una mera redistribuzione di risorse e macchinari già esistenti”.
Egidio Morici