Da qualche settimana c’è un convitato di pietra al tavolo del dibattito su come risolvere l’acqua ai nitrati in Città: ‘Siciliacque’ e, quindi, privatizzazione dell’oro blu, alla faccia dei referendum del 2011 pro acqua pubblica. A tal riguardo si è fatto vivo nuovamente il ‘Comitato cittadino per la tutela delle risorse idriche e ambientali del territorio di Mazara del Vallo’.
L’ACQUA È DI TUTTI – “Se la rete idrica è nelle mani del Sindaco – scrivono dal Comitato – se la gestione dell’acqua è nelle sue mani, significa che la proprietà è dei cittadini, se cedi la gestione ad una società privata, hai perso il controllo e per interloquire incontri muri. Il sindaco risponde al cittadino, è un cittadino direttamente interessato alla questioni di erogazione e qualità dell’acqua. La società privata è interessata al profitto”.
CI RIPROVANO SEMPRE – Periodicamente accade in questo Paese che si voglia soffocare la voce del Popolo che ha pochissimi strumenti di partecipazione diretta alla vita politica: uno tra i più importanti è il referendum. La consultazione diretta proprio indetta sulle tematiche dell’acqua pubblica “del 12-13 giugno 2011 – continua la nota – al cui successo questo comitato contribuì con un lavoro capillare durato mesi e mesi, è stato disatteso, una legge giace non discussa a livello nazionale e lo stesso avviene a livello regionale, qui, in Sicilia. Chi detiene veramente il potere-l’economia- preme con forza perché la volontà popolare rimanga inascoltata. Ora non vi stupirete se alle nostre orecchie giunge come una bomba la notizia che per cavalcare, non per risolvere, il problema dell’alta presenza di nitrati nell’acqua, si debba fare ricorso a Siciliacque, che realizzando una nuova condotta porterebbe a Mazara acqua da altra fonte”.
UNA VECCHIA PISTA CHE PAREVA ABBANDONATA – “Scopriamo che l’accordo con Siciliacque – scrive il Comitato – è stato realizzato ed è datato 31 maggio 2012 (sindaco Cristaldi n d. a.). Ci meraviglia e comunque ci conforta che l’iter conseguente non sia concluso o mai sia stato avviato, per ragioni che non è dato sapere, ma che dovremmo conoscere. È assolutamente da impedire che dall’accordo si passi alla realizzazione. ‘Siciliacque S.p.A.’ è una società mista classificata come ‘impresa pubblica’ costituita per il 75% da soci industriali, tra cui ‘Veolia’, leader nel campo dei servizi per l’acqua, e per il 25% dalla Regione siciliana.
TANTI INTERROGATIVI CUI RISPONDERE – “Voi pensate – domandano quelli del Comitato – che gestiranno senza utili? Una amministrazione comunale gestisce senza utili” perché applica tariffe relative al mantenimento del servizio, mantenendole sicuramente più basse rispetto ad una Spa.
MANUTENZIONI E TARIFFE – “Per avere un’idea di cosa significa ricorrere alle privatizzazioni, parla chiaro il caso recente del crollo del ponte Morandi a Genova: le società private –ricorda il comitato – non operavano riparazioni da anni e il ponte è crollato. Per quanto riguarda le tariffe, ci risulta da sentenza emessa dal TAR di Palermo lo scorso febbraio, che le tariffe applicate da ‘Siciliacque’ nel periodo regolatorio 2016-2019 sono circa il triplo del corrispettivo tariffario che gli enti gestori sono tenuti ad applicare e pertanto sono state dichiarate illegittime”.
“SE NE LAVA LE MANI” – “Certo, si comprende – prosegue il Comitato – che la soluzione più facile per il Sindaco sia ricorrere alla privatizzazione. Se ne lava le mani. Come dire: non indago su chi inquina e non mi faccio nemici, non cerco di educare i cittadini ad un uso consapevole della risorsa acqua, non li educo alla conversione ecologica, non intraprendo una azione di bonifica, non faccio pagare i danni a chi inquina, non li obbligo al risanamento. Rimaniamo tali e quali, continuiamo a inquinare, piuttosto che sanare. Noi non vogliamo una soluzione facile, vogliamo quella difficile. È suo compito, è compito della sua amministrazione risolvere il problema dell’alta percentuale di nitrati nell’acqua. Altrimenti che ci sta a fare? Che ci stanno a fare assessori e consiglieri? Si sono candidati conoscendo la città e i suoi problemi, hanno messo in conto il problema dell’acqua? In che ordine è stato messo quanto a priorità? Noi ci facciamo queste domande. Certo, se in famiglia si ha un malato, non si perde tempo, né si spendono soldi in altro, si cura il malato. Se il Sindaco ha a cuore la salute di tutti i cittadini – conclude il ‘Comitato cittadino per la tutela delle risorse idriche e ambientali del territorio di Mazara del Vallo’ – noi ci aspettiamo azioni consequenziali”.
Alessandro Accardo Palumbo
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