Senatore Nino Papania, sta facendo molto discutere la questione dell’ospedale di Marsala, anche il consiglio comunale se ne sta occupando. Da DEA di primo livello da oltre un anno è un Covid Hospital, non in ultimo la strumentistica di vari reparti è stata trasferita in altri ospedali, qual è la sua posizione?
E’ indubbio il sacrificio a cui è stata chiamata la città di Marsala, città che è la più popolosa della provincia e mai nessuno può mettere a rischio la salute dei cittadini, peraltro diritto garantito dalla nostra Costituzione, tuttavia è pur vero che il commissario straordinario Paolo Zappalà è stato chiamato a gestire una situazione difficile. Io non credo che con la perentorietà si vada da qualche parte, al contrario è necessario che tutte le parti in causa si siedano attorno ad un tavolo per discutere la questione e porvi rimedio.
Lei è attendista?
No, sono per il senso di responsabilità da parte di tutti. E’ chiaro che l’ospedale deve tornare ad essere fruibile e funzionale il prima possibile, è altrettanto chiaro che la comunità non può più essere sottoposta a questo stress ma nessuno può dimenticare che siamo ancora in una fase della pandemia che non lascia sereni gli operatori della sanità e, mi permetta, nemmeno i cittadini perché il virus, nessuno lo dimentichi, è ancora in circolo con tutte le sue varianti.
La politica potrebbe spingere per far diventare Covid Hospital l’ospedale di Salemi, perché non farlo?
Perché credo che ognuno debba assumere il proprio ruolo e le proprie responsabilità, non so se ci siano state delle indicazioni in tal senso ma c’è un commissario dell’ASP che decide assumendosi la responsabilità delle scelte e, quindi, di eventuali dialoghi con la politica.
Condivide insomma la linea del suo assessore Michele Gandolfo?
Si, concordo con l’incontro tra le parti proteso a discutere di presente ma soprattutto di futuro della sanità in questa provincia e nel caso specifico di Marsala, con idee molto chiare e soprattutto con i fatti.
La questione padiglione Malattie Infettive è imbarazzante, lei ci crede a questa realizzazione?
A cosa credo io non è di rilevanza, ovvio che ognuno abbia un’idea chiara sul caso in questione. Ci sono certamente stati errori di comunicazione e di metodo, sopratutto da parte di quella politica che si è aggrovigliata attorno a più dichiarazioni senza avere il senso compiuto di quello che effettivamente doveva essere l’opera.
Verrà realizzato?
Ho le mie perplessità.
Ma c’è chi ne da per certa la realizzazione, strombazzando comunicati stampa e dando date di inizio e fine lavori…
Non mi appartiene questo modo di agire e di presenziare in politica, bisognerebbe solo ricordare che alle date si accompagna poi la scadenza e quindi la credibilità.