Tirato a lucido, torna al suo antico splendore l'abbeveratoio di via Conte Agostino Pepoli, a Trapani.
Dopo un lunghissimo periodo di abbandono, martedì prossimo, alle ore 20, sarà restituito alla città uno dei simboli a cui sono particolarmente legati gli abitanti del quartiere che, da decenni, chiedevano che venisse recuperato l'antico monumento. Fu probabilmente il conte Agostino Pepoli a disegnare la nuova struttura formata da un corpo orizzontale con tre archi ribassati al centro e due vasche nei lati brevi, rielaborando lontane forme gotico-chiaramontane e catalane. Sui capitelli è ben visibile lo stemma a scacchiera della famiglia Pepoli. I lavori di manutenzione straordinaria per la rifunzionalizzazione dell'impianto idrico sono stati eseguiti dall'impresa A & P Costruzioni.
«Restituiamo ai trapanesi uno dei simboli della città che da troppo tempo era letteralmente abbandonato al suo destino – dichiara il sindaco Tranchida. Non è un caso che le operazioni di recupero prendano il via proprio da questo monumento, simbolo di generosità voluto dai Padri Carmelitani per tutti i pellegrini che soffrivano nel non trovare acqua per rinfrescarsi. Trapani è città dell'accoglienza e lo conferma ancora una volta».
Soddisfatto anche l'assessore Safina: «Martedì alle 20 con una sobria cerimonia nel pieno rispetto delle norme anti Covid, rinnoveremo l'impegno preso con i trapanesi nel 2018 e sancito da programma di governo: recuperare quante più opere monumentali in città delle quali i cittadini possano tornare a fruire e apprezzarne le bellezze storico-artistiche».
«La ristrutturazione dell'abbeveratoio di via Pepoli rientra nel piano di recupero del patrimonio storico della Città di Trapani fortemente voluto da questa amministrazione – dichiara, infine, l'assessore Rosalia D'Alì. La sua posizione strategica, a pochi metri dal Museo Pepoli, eccellenza della nostra Regione dove sono custoditi inestimabili tesori, rende ancor più importante questa operazione che sarà certamente apprezzata non solo dai trapanesi ma anche dai turisti che giungeranno in città»