Adesso basta. La tolleranza è finita. Non è accettabile che un cronista mentre svolge il proprio lavoro venga trattato come se fosse un delinquente.
E' accaduto, ieri sera, nella zona del Lazzaretto, a Trapani. Polizia, carabinieri, esercito e anche una ambulanza sono intervenuti in forze a seguito della segnalazione di una rissa. Era, però, un falso allarme. Secondo alcune testimonianze, raccolte dal cronista, poco prima c'era stato un duro diverbio tra due giovani. Testa contro testa. Ma per fortuna non si è andato oltre.
Il cronista, dopo aver raccolto le testimonianze di alcuni giovani, ha fatto la foto a due auto della polizia ferme al Lazzaretto con i lampeggianti ancora accesi. Il tempo di fare qualche passo è il cronista è stato fermato. Una poliziotta lo ha diffidato a pubblicare la foto. “Se compare la mia faccia – dice l'agente donna – io la denuncio”. Ad ammonire il cronista anche un altro poliziotto: “Le auto d'istituto non si possono fotografare. Io so chi è lei “.
L'intervento della polizia è avvenuto per la strada. Il cronista ha fatto soltanto il proprio lavoro. Non ha fatto un primo piano alla poliziotta, ma ha fotografato le auto della polizia, in lontananza.
Alla scena ha anche assistito, basito, un consigliere comunale. Il cronista che è intervenuto al Lazzaretto è lo stesso che viene invitato nelle conferenze organizzate dalle forze dell'ordine quando vengono messe a segno importanti operazioni contro la criminalità organizzata. Un cronista non è buono quando serve esposizione mediatica e diventa, invece, cattivo quando interviene per una rissa per la strada. Due pesi e due misure, no!