Come avevamo scritto, il comitato Orgoglio Castelvetranese è tornato a protestare davanti l’ospedale di Castelvetrano. Un sit-in che sabato scorso, è servito a tenere alta l’attenzione sulla vicenda del trasferimento del Punto nascita, ma anche ad allungare l’elenco dei “cattivi”.
Oltre al presidente Musumeci ed al commissario dell’Asp di Trapani Paolo Zappalà, la lista si è arricchita di altri nomi.
Ad aggiornare il libro nero è l’avvocato Franco Messina, vicepresidente del comitato, che aggiunge i sindaci della Valle del Belice, rei di aver disertato la manifestazione. Ma dentro vengono messe anche le mamme che non hanno partecipato ed i castelvetranesi in generale che, aggiunge Messina, “Né fanno, né fanno fare”.
Più di una volta i sindaci hanno ribadito la differenza tra l’ambito politico-istituzionale, fatto di tavoli tecnici e di confronti, rispetto alle utili e sacrosante proteste della società civile.
Sul punto era stato molto chiaro anche il sindaco di Partanna, Nicola Catania, ma l’avvocato Messina, che da tempo sembra voler dettare l’agenda ai sindaci (“Si devono incatenare!” aveva detto qualche settimana fa, in modo da convincere il presidente della Regione a riceverli) fa una sorta di comizio, come se fosse lanciato in una lunga ed anticipata campagna elettorale per le amministrative della città.
Certo, Catania dal canto suo sembra invece interessato al ruolo di deputato regionale. Ed il 2022 non è lontano.
Nel sit-in di sabato scorso, il vice presidente di Orgoglio Castelvetranese non chiede più a Musumeci di ascoltare i sindaci, anche perché l’incontro c’è già stato e ha prodotto l’annuncio di un impegno al potenziamento dell’ospedale, Punto nascita compreso.
Messina si scaglia invece contro il sindaco di Castelvetrano: “Siamo soli qui, non c’è Alfano. Alfano ha inviato un messaggio ai sindaci dicendo che il Meetup ha ritenuto che noi dobbiamo attendere le promesse di Musumeci… Addirittura il Meetup ha parlato di un anno!”.
Poi parla di un progetto che sarebbe partito nel 2017, “capitanato dai politici mazaresi che sono appunto la primaria di pediatria che già nel 2017 si faceva inquadrare nel reparto di pediatria vuoto di Mazara del Vallo. Ora l’ha riempito, finalmente c’è riuscita”.
Poi spiega il perché, in un primo momento, l’Asp avesse deciso di trasferire il Punto nascita da Mazara a Castelvetrano e invece, dopo due ore, avesse disposto il contrario. Dal suo megafono, dice ai presenti che a far cambiare il provvedimento, sarebbero stati Nicola Cristaldi, l’onorevole Sergio Tancredi e tutti i 5 Stelle di Mazara.
Mentre, sul reperimento dei tre pediatri in pensione da proporre all’Asp per la riapertura del Punto nascita castelvetranese, ribadisce di non aver ricevuto ancora una risposta.
L’onorevole Tancredi però non ci sta.
“L’affermazione che io, insieme ad altri, avremmo determinato modifiche importanti che avrebbero ribaltato le intenzioni dell’Asp di Trapani è molto grave, oltre a non avere alcun fondamento e ad essere smentita dagli atti dell’Asp stessa – ha detto Tancredi a Tp24 - Non permetto a nessuno di raccontare plateali menzogne sul mio conto e ho dato mandato ai miei avvocati nel caso esistessero i presupposti per una querela.
Che io sappia, il motivo dell’inversione del trasloco, è stato determinato da esigenze cliniche, collegate all’inopportunità di trasferire alcune pazienti che si trovavano in condizioni delicate.
Così come è ridicola la sua affermazione in cui tira in ballo la primaria di pediatria, che avrebbe fatto spostare il Punto nascita da Castelvetrano a Mazara. Forse non sa che a Mazara non è prevista l’unità complessa di Pediatria e che la primaria in questione ricopre il suo incarico a Trapani. Soltanto per spirito di servizio rimane al suo posto. La sua assenza determinerebbe la chiusura di entrambi i punti nascita, perché la responsabilità organizzativa viene assunta dal dirigente”.
Mentre sui tre pediatri in pensione, disponibili a supportare il Punto nascita di Castelvetrano, Tancredi è molto diretto.
“E’ un’assurdità. Dimostra di non conoscere le norme. Infatti nessun esterno in pensione può essere utilizzato al posto di un dipendente, che invece può garantire turni e reperibilità. Senza contare la garanzia dei livelli di sicurezza, che rimangono comunque a carico del dirigente medico. Sarebbe bastato analizzare le linee guida ministeriali per rendersene conto”.
“E’ triste – conclude Tancredi – che invece di favorire le interlocuzioni avviate per trovare una soluzione che dia a tutti il meglio sotto il profilo della sicurezza sanitaria, si continui ad alimentare la polemica del campanile. È una scelta che potrebbe determinare irrigidimenti istituzionali a sfavore di un percorso produttivo e degno. Anche la scelta di trasferire le attrezzature, credo sia in linea con il pieno funzionamento del Punto Nascita di Mazara, che conterà una maggiore utenza. Lasciare le attrezzature a Castelvetrano avrebbe comportato una lunga procedura per acquistarne altre per Mazara”.
Egidio Morici