Hai avuto in passato problemi di tipo cardiologico che ti hanno obbligato ad interventi di impiantistica al cuore? Se risiedi a Mazara sei rovinato.
Un pacemaker da controllare? Aspetta e spera. Già perché nella cittadina del Satiro il diritto alla salute dipende anche dalla categoria cui appartieni: se sei un cardiopatico bisognoso di monitoraggi periodici salvavita devi solo toccare ferro e sperare che la sfortuna non ti colpisca prima la ‘burontosaurocrazia’ faccia il suo corso. Lettere, e mail, reclami, post su Facebook non ottengono, ormai da parecchi mesi alcuna risposta dall’Azienda sanitaria di Trapani, dal neo primario dell’ospedale Abele Ajello, Michele Gabriele e dalla politica cittadina e regionale.
UNA SOSPENSIONE CHE SIGNIFICA ABBANDONO – A farsi carico, in tutti questi mesi di disservizi, di portare avanti questa lotta estenuante è il presidente mazarese dell’Associazione Italiana Pazienti Anticoagulati, Giacomo Anselmo, un 72enne con la tempra d’acciaio e la volontà di ferro. “Da molti mesi – raccontava alcuni mesi fa il presidente Aipa – il reparto di cardiologia con annessa Unità Terapia Intensiva Coronarica dell’ospedale Mazarese ha gravi carenze di personale medico e paramedico, tant’è che il medico facente funzione da primario ha sospeso tutte le attività dell’ambulatorio cardiologico per gli esterni e non c’è certezza se e quando riprenderanno. In stato di grave sofferenza ci troviamo – denunciava Anselmo – noi pazienti affetti da patologie che implicano un intervento di elettrostimolazione.
A RISCHIO VITA PER MANCATI CONTROLLI – “Centinaia siamo i pazienti impiantati di pacemaker e/o defibrillatore – continuava il presidente mazarese dell’Aipa – questi strumenti necessitano periodicamente di controlli, di sostituzione delle batterie e, senza questi interventi, il portatore rischia la vita. Ancora più grave è la situazione di quel paziente che necessita di averne impiantato uno. Tant’è che – proseguiva Anselmo – molti di noi per: controlli, sostituzione e impianto sono stati costretti a rivolgersi ad altri ospedali anche fuori provincia”.
UN MURO DI GOMMA – “Avrei dovuto fare il controllo il 5 febbraio 2021 – dichiara Anselmo – poi il 5 marzo, altro rinvio al 17 marzo e, infine, a data da destinarsi”. Della situazione veniva data ampia comunicazione, oltre che agli organi di stampa, la sanità trapanese; il presidente Aipa ne scriveva già il 2 marzo scorso, inviando una nuova ‘richiesta di incontro urgente sul futuro dell’ Unità Operativa di Cardiologia dell’ospedale di Mazara’ al Commissario ASP-Trapani, Paolo Zappalà senza ricevere “alcun riscontro. Il primario della U.O.C. di Cardiologia con annessa U.T.I.C. e Centro di Cardiostimolazione – fa sapere Anselmo – non può dare informazioni, né tantomeno rilasciare interviste alla stampa, se non autorizzato dai vertici dell'ASP-TP, questi a loro volta, contattati dal 18 febbraio 2021, ad oggi non ci hanno dato alcun chiarimento in merito. Mi risulta che sia stato richiesto un Consiglio Comunale Aperto sul tema della Sanità a Mazara del Vallo e si aspetta la disponibilità a partecipare dei vertici dell’ASP-TP. Intanto, il mio pacemaker-defibrillatore aspetta! Mi son visto costretto a presentare un esposto ai Carabinieri. Vediamo se qualcuno mi dirà se, quando e dove potrò essere visitato. Chiedo qualora, a causa di tale mancato controllo, le mie condizioni di salute dovessero aggravarsi, di chi saranno le responsabilità penali?”.
L’ESPOSTO AI CARABINIERI – “Tali rinvii – scrive Giacomo Anselmo nella sua segnalazione presentata all’arma – sembra siano causati da un organico molto esiguo, attualmente in servizio vi sono: il primario, due cardiologi ed un terzo ad orario ridotto. Motivo per cui tutta l’attività dell’ambulatorio cardiologico è stata sospesa, tant’è, che ad oggi, dal 3 luglio 2020, data dell’ultimo controllo, la mia protesi non è stata più controllata e programmata. Pertanto – conclude Anselmo – in virtù di quanto sopra esposto e ritenuto quanto sopra scritto, si richiede l’intervento urgente dell’Autorità adita, affinché prenda i provvedimenti di competenza necessari finalizzati alla riattivazione dell’Ambulatorio Cardiologico su menzionato”.
Alessandro Accardo Palumbo
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