Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
21/05/2021 09:53:00

Cinque anni di violenze alla compagna, arrestato uomo a Trapani 

 Una brutta, bruttissima, storia di violenze e maltrattamenti commessi, a Trapani, tra le mura domestiche. Vittima, una donna presa di mira dal convivente con il quale intratteneva una relazione sentimentale che andava avanti da cinque anni e culminata nella nascita di due bambine di 4 e 2 anni, spettatrici di quanto avveniva nell'abitazione della coppia.

Alla fine, però, la donna si è ribellata al compagno, Emanuele Burgarella, facendolo arrestare dai carabinieri.

Ora l'uomo è rinchiuso al “Pietro Cerulli”. Il giudice per le indagini preliminari, Roberta Nodari, infatti, accogliendo la richiesta del Pm, ha emesso nei suoi confronti l'ordinanza di custodia cautelare in carcere, rigettando l'istanza del difensore dell'indagato che aveva chiesto per il suo assistito gli arresti domiciliari con l'obbligo di indossare il braccialetto elettronico. Per il giudice, infatti, “c'è il pericolo di reiterazione del reato, alla luce dell'indole aggressiva del soggetto che fa uso di cocaina”. Dalle indagini sarebbe emerso che la donna subiva violenza da tempo. Il compagno l'avrebbe picchiata anche quando era incinta della prima figlia ed era al quarto mese di gravidanza. In diverse occasioni, inoltre, l'uomo avrebbe inveito contro la moglie alla presenza delle due bambine. Schiaffi, capelli tirati, spintoni. Le impediva, inoltre, di uscire di casa per gelosia. In una occasione, quando la donna non rispettò l'ordine di restare a casa, al rientro Emanuele Burgarella l'avrebbe sorpresa alle spalle, tirandole i cappelli e colpendola al volto con due schiaffi.

L'epilogo lo scorso 18 maggio, quando l'indagato, sotto l'effetto di sostanze stupefacenti e incurante della presenza delle figlie, dopo aver cosparso di alcool lo zerbino di casa, minacciò la compagna di morte: “Ti do fuoco, ti ammazzo”. Non accettava, infatti, che la donna aveva interrotto la relazione e lui aveva dovuto lasciare la casa della compagna, trasferendosi dalla madre.
Temendo per la propria incolumità e per quella delle figlie, la donna  ha chiesto l'intervento dei carabinieri.