Il fatto non sussiste, così la prima sezione della Corte di appello di Palermo ha assolto Diego Rugeri dal reato di corruzione.
I fatti risalgono al 3 luglio 2013, quando Rugeri, imprenditore operante nel campo della ristorazione, secondo la tesi d’accusa, avrebbe consumato un accordo corruttivo con Roberto Lo Meo , dipendente della società Pubblica Sviluppo Italia Sicilia SpA, società partecipata dall’agenzia nazionale per lo sviluppo d’impresa e l’attrazione di investimenti, al fine di agevolare la definizione della procedura di finanziamento a favore della ditta “Dolce e Salato”.
In primo grado lo stesso era stato condannato alla pena di un anno di reclusione oltre che alla interdizione a contrarre con la Pubblica Amministrazione.
La Corte di Appello, invece, accogliendo la tesi dei difensori, avvocati Baldassare Lauria e Laura Ancona, ha assolto l’imprenditore castellammarese e revocato la misura interdittiva ritenendo insussistente il fatto, e stabilendo pure la inutilizzabilità di alcune intercettazioni dalle quali era scaturita l’indagine.