Dovrebbero passare alcune ore e l’assessore Ruggero Razza, farà il suo rientro in giunta regionale.
Non c’è stata alcuna archiviazione semmai il passaggio dei fascicoli dalla Procura di Trapani a quella di Palermo. Razza si è dimesso appena tutta l’inchiesta venne fuori, da allora la sua delega è stata trattenuta dal presidente Nello Musumeci, dal Palazzo però fanno intendere che Razza non ha mai lasciato la regia di quell’incarico.
Ha partecipato ai vari vertici di maggioranza e a chi ha sollevato la questione ha risposto che non ha mai dato le dimissioni dalla politica, il governatore confida nel suo delfino politico, c’è da rimettere in piedi una campagna elettorale e la coalizione che lo sostiene al momento non è poi così compatta, più malumori che tutto il resto, ogni partito politico avrà un peso diverso, la differenza la farà Forza Italia, con deputati in tutti i territori e con più ingressi che fuoriusciti, chi ha mollato è passato direttamente alla Lega.
L’attuale presidente ha più di qualche problema da risolvere, in suo soccorso questo Grande Centro di cui in molti parlano, più come un pranzo affollato e senza sostanza politica, che di una vera prova di alleanza. A decidere alla fine da che parte stare saranno i big dei partiti.
E del resto non basterà mettere insieme le sigle, serviranno le liste, il consenso, il radicamento elettorale sui territori, la capacità di essere presenti. Si lavora ad una alternativa a Musumeci? I moderati chiedono un nome diverso, che non costituisca la continuità del governo uscente, mentre il Grande Centro è pro riconferma governatore catanese.
Un corto circuito? No, si tratta di calcoli elettorali e anche di sondare gli umori dei siciliani.
Sono tutte decisioni che alla fine verranno concordate e concertate dalla politica nazionale, altro che patto dei paccheri, dove Forza Italia chiede che anche in Sicilia si vada con Lega e Fratelli d’Italia.
A cambiare pelle, loro la chiamano punto di maturazione ma in verità si tratta di sopravvivenza politica, è il Movimento Cinque Stelle, via ogni ostacolo, aprono a tutti per una alleanza per le regionali del 2022 e propongono come candidato Giancarlo Cancelleri. I pentastellati diventeranno a breve un partito, quasi certamente il loro leader sarà Giuseppe Conte e in Sicilia l’alleanza potrebbe essere proprio con il Pd di Enrico Letta. I nomi su cui si ragiona alla presidenza della Regione sono tanti ma il più accreditato è quello di Giuseppe Provenzano, metterebbe insieme le tante distanti e distinte anime dei dem. Almeno per una volta potrebbero marciare insieme verso Palazzo d’Orleans.