«Poiché, come avevo previsto, la notizia del mio interrogatorio di garanzia è uscita immediatamente dopo l'attività svolta presso la Procura della Repubblica di Marsala (e in previsione di ciò ho subito postato le belle foto di Marsala, appena varcata la soglia di quegli uffici), per tranquillizzare gli amici spiego: dei diversi episodi di depistaggio e fastidio alle indagini di cui ho parlato in tv tra la fine di aprile 2021 e gli inizi di maggio, e che ho confermato in Procura sentita a sommarie informazioni testimoniali il 3.5.2021, la Procura in sostanza mi ha contestato che di due di essi mancherebbe la prova documentale». È quanto scrive sul suo profilo Facebook l'ex pm della Procura di Marsala Maria Angioni, uno dei primi magistrati ad indagare sul sequestro della piccola Denise Pipitone e adesso giudice del lavoro a Sassari, in relazione all'avviso di garanzia ricevuto dalla Procura di Marsala con l'ipotesi di reato di false dichiarazioni al pm. «Ho svolto col mio avvocato, l'onorevole Stefano Pellegrino, una difesa tecnica - aggiunge la Angioni - Nel frattempo, già il 13.5.2021 e poi il 19.6.2021, ho inviato due esposti al Csm». Esposti presentati contro i suoi colleghi della Procura di Marsala il cui contenuto la Angioni non ha rivelato. (ANSA).