Fortemente inquinati.
Sono i due punti in cui Legambiente ha effettuato i prelievi nel mare di Mazara del Vallo e Marinella di Selinunte, borgata di Castelvetrano, rispettivamente alla foce del fiume Delia e nella spiaggia presso lo scarico del depuratore.
Entro i limiti invece la spiaggia presso il pennello fronte oasi ecologica sul Lungomare Dante Alighieri di Trapani.
Non sono stati invece effettuati prelievi alla foce del fiume Belice e a quella del Modione, zone da anni oggetto di continui fenomeni di inquinamento (del Modione ci siamo occupati recentemente).
La provincia conta dunque due siti fortemente inquinati rispetto ai sei rilevati in tutta la Sicilia, che invece riguardano la provincia di Agrigento (la foce del torrente Cansalamone a Sciacca, quella del fiume Palma a Palma di Montechiaro) e quella di Catania (lo sbocco dello scarico fognario all’inizio del lungomare Galatea di Aci Trezza e la foce del fiume Alcantara nella contrada Pietrenere tra Catalabiano e Giardini Naxos).
Dal comunicato stampa di Legambiente scaturito dalla conferenza stampa di ieri mattina emergono altri dati della Sicilia, non proprio edificanti:
Nell’isola, “il servizio di fognatura è assente in 25 comuni (il 6,4%), dove vivono oltre 320mila persone residenti. Inoltre un comune su cinque (il 20,5%) in Sicilia, dove vive il 14% della popolazione, è privo del servizio di depurazione. Stiamo parlando di oltre 660mila persone in 80 comuni”.
Inoltre, i tecnici volontari di Goletta Verde hanno rilevato una scarsa attenzione alle informazioni ai bagnanti: in 22 punti sui 24 monitorati mancano i cartelli sulla qualità delle acque, obbligatori ormai da oltre 5 anni.
Egidio Morici