La Regione Siciliana è presente al Meeting di Rimini, fino al 25 agosto, con un’area espositiva promossa dalla Presidenza della Regione e dagli assessorati regionali delle Attività Produttive e del Turismo per mettere in vetrina le sue eccellenze.
In primo piano la promozione turistica dell’Isola con tutte le sue meraviglie architettoniche, culturali e paesaggistiche. In un videowall scorrono le immagini più belle della Sicilia e gli spot del Progetto See Sicily (seesicily.regione.sicilia.it), il pacchetto di incentivi con cui la Regione “offre” a chi viene in Sicilia una notte in albergo ogni due acquistate, oltre ad altri servizi (escursioni, tour guidati, immersioni). «Essere presenti a Rimini - afferma l’assessore al Turismo, Manlio Messina - per il governo Musumeci è un’altra importante occasione per mettere in mostra l’eccezionale patrimonio della nostra terra, invogliare i visitatori a venire e sostenere il settore dell’incoming turistico. Abbiamo investito 75 milioni di euro nei pacchetti “See Sicily”, i risultati sono molto soddisfacenti e ci danno ragione. La Sicilia è una delle mete più gettonate di questa estate e i numeri lo confermano: sono 2 milioni e 300 mila le presenze complessive registrate tra giugno e luglio e si va verso il tutto esaurito per agosto; abbiamo un incremento del 110% di presenze e arrivi di stranieri rispetto al 2020 contro una previsione Isnart del 30% in più; segniamo un 30% in più di presenze degli italiani rispetto al 2020 e persino il 6% in più rispetto all'estate 2019, quando ancora il Covid non c'era».
«L’appuntamento del Meeting - aggiunge l’assessore alle Attività produttive, Mimmo Turano - è una preziosa opportunità per presentare le eccellenze siciliane, quelle turistiche ma anche quelle produttive, in particolare nel campo dell’innovazione. Esserci, inoltre, segna di fatto il ritorno della Sicilia alle manifestazioni nazionali e internazionali in presenza».
Sul fronte dell’innovazione, infatti, presente nell’area espositiva della Regione anche il Distretto Meccatronica della Sicilia che raggruppa complessivamente 110 imprese operanti nei settori della meccanica, dell’automatica, dell’elettronica, dell’informatica, conta 2.500 addetti e sviluppa un fatturato complessivo di oltre 300 milioni di euro. Industria avanzata 4.0, promozione delle smart city, tutela dell’ambiente, alta formazione, consumo consapevole e agroalimentare intelligente sono nella mission del Distretto che, nella prima fase della pandemia, ha promosso la riconversione di molte aziende creando il primo polo produttivo del Sud Italia di mascherine, calzari, tute, caschi, gel igienizzante. Altra scommessa, la creazione del Polo Meccatronica Valley, ottenendo da Invitalia la gestione dell’incubatore di Termini Imerese per lo sviluppo di progetti sui temi del Pnrr e sostegno alle start-up. A Rimini sono quattro le aziende del Distretto presenti: Klain Robotics, Raybotics, Delisa software e Fasten. Presentano progetti innovativi legati a tecnologie per la sanificazione, robotica, servizi per la pubblica amministrazione, realtà aumentata e virtuale, telemedicina, controllo di gestione per i Comuni, servizi sociali.
All’interno dell’area espositiva della Sicilia spazio anche al Cefpas, il Centro per la formazione permanente e l’aggiornamento del personale del servizio sanitario della Regione Siciliana (cefpas.it). Competenza maturata nel campo della formazione e della salute pubblica, metodologie e tecnologie all’avanguardia a supporto dell’apprendimento e diffusione delle best practices costituiscono il patrimonio del Cefpas che, negli ultimi anni, ha implementato nuovi servizi e avviato il percorso di digitalizzazione del sistema sanitario regionale siciliano.
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Camere di Commercio, al via il riordino - Il governo regionale procederà a un riordino complessivo del sistema camerale siciliano, per evitare l’accorpamento delle Camere di Commercio di Ragusa, Siracusa, Caltanissetta, Agrigento e Trapani così come imposto dalla norma votata dal Parlamento nazionale all’interno del "Sostegni bis" (art. 54 ter della legge 106/2021). A tale scopo è stato dato mandato all’assessore alle Attività produttive di provvedere a ridisegnare l’assetto degli enti camerali nell’Isola.
Questa la "soluzione" adottata dalla Giunta regionale che ha deciso di non ricorrere alla Corte Costituzionale contro la norma nazionale, pur stigmatizzando l’assenza di concertazione con la Regione Siciliana da parte di Roma.
L'accorpamento delle Camere di Commercio previsto dall'articolo di legge approvato dal Parlamento aveva già ricevuto il netto parere contrario di Unioncamere e sollevato molte perplessità anche dal punto di vista della fattibilità economica.