“Mia madre è morta dodici giorni dopo aver effettuato la seconda dose del vaccino anti-Covid Pfizer. Chiedo che vengano accertate eventuali responsabilità e che vengano puniti i colpevoli”. E’ quanto invoca un marsalese di 45 anni, Alessandro Anania, in una denuncia presentata ai carabinieri.
La donna, Maria Cristina Rosa Greco, 72 anni, è morta lo scorso 6 settembre nel reparto di Ematologia dell’ospedale Villa Sofia Cervello di Palermo, dove era stata ricoverata proveniente dal Pronto soccorso dell’ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala. Al Pronto soccorso, spiega il figlio nella sua denuncia, la donna era stata accompagnata dal marito e dalla figlia perché “da circa otto-nove giorni accusava vari sintomi tra cui una tumefazione di tipo ascessuale alla parte inferiore della mandibola con dolore tumor infiammatorio”.
“Per quanto appreso dai miei familiari – continua l’autore della denuncia, che per lavoro vive a Roma (la denuncia, comunque, l’ha presentata ai carabinieri di Marsala – mia madre dopo la prima dose di vaccino aveva accusato stanchezza ed una notevole astenia, dopo la seconda dose si accentuava la sua stanchezza, tanto che il 31 agosto non riusciva più a salire le scale, nonché le comparivano strane macchie agli arti inferiori e superiori. Mia madre prima di eseguire la prima dose di vaccino si era recata da sola presso lo studio del suo medico curante”.
L’esplosione dei sintomi, spiega il figlio, è stata dopo la seconda dose, quando alla donna è stata diagnosticata una leucemia acuta fulminante, patologia che in pochi giorni l’ha portata alla morte. Il figlio sostiene che prima non c’erano stati sintomi di questa malattia. Il marito della donna, Alfredo Anania, medico psichiatra, sul suo profilo facebook, martedì scorso, ha scritto: “Dopo 49 anni di matrimonio Maria Cristina a seguito di un vaccino anticovid ci hai lasciato ma non sei andata via non andrai mai via!”. Il figlio della donna deceduta ha presentato la denuncia dopo essersi rivolto a un legale, l’avvocato Vincenzo Forti, che commenta: “Se il governo continua con queste imposizioni difficilmente giustificabili sia sul piano logico/giuridico che medico-scientifico non ci vuole un genio per prevedere il peggio”. Alessandro Anania, invece, dichiara: “L’Italia rinasce con un fiore... lo slogan della campagna vaccinale... mia madre si è fidata di istituzioni e medici.... ora l'unica cosa che mi resta è portarle un fiore nella sua tomba”.