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21/09/2021 00:05:00

Quelli che parlano di "dittatura sanitaria" non sanno che...

Dittatura. Il sostantivo femminile è molto utilizzato al limite dell'abuso in questo periodo pandemico.

Il termine assume un concetto associato a quello sanitaria. È il caso di ricordarne funzioni e caratteristiche stabiliti dalla scienza politica della Dittatura :essa è un regime politico caratterizzato dalla concentrazione di tutto il potere in un solo organo, rappresentato da una o più persone, che lo esercita senza alcun controllo da parte di altri -tirannia, militare, fascista, comunista, del proletariato-. Con significato più ampio indica un’imposizione dispotica e intransigente della propria autorità o anche il dominio incontrastato di una persona. Nell'antica Roma un ossimoro dell'epoca ,il dittatore era previsto in talune circostanze dalla costituzione della Repubblica, il suo mandato ricevuto tramite elezione dal senato, durava sei mesi.

A Marsala viviamo questa contraddizione, il cosiddetto salotto della città la Loggia, il cui vero toponimo è p.zza della Repubblica è prospiciente a largo dittatura garibaldina. Checché se ne pensi si passò dal dispotismo borbonico a quello dei Savoia, ognuno ha un opinione in tal senso, ma la storia è inconfutabile. Tornando ai giorni pandemici che stiamo vivendo è entrato nel vocabolario politico la, Dittatura sanitaria. Si vuole rammentare che una reale ,l'abbiamo avuta. Dal 1925 al 1929 il Duce diede l’autorizzazione a due oscuri ricercatori iscritti al partito, Giacomo Peroni e Onofrio Cirillo, di condurre un esperimento su larga scala a spese di centinaia di persone povere e vulnerabili, in violazione di ogni norma di etica professionale.

I salutisti romani di Casa Pound e dintorni, che vanno in piazza con la stella gialla dei non vaccinati, i grillocomunisti torinesi che vedono nel green pass uno strumento subdolo di esclusione sociale e i complottisti sulle Big Pharma che contestano la competenza di Mario Draghi in campo medico, probabilmente una rilettura storiografica potrebbe aiutare. Allora, al posto del Covid, c’era la malaria. E nel 1925, con il pretesto delle ricorrenti epidemie, il Duce da tre anni al potere diede l’autorizzazione agli esperimenti. Un’impresa degna del dottor Mengele. I due adepti scelgono un gruppo di duemila lavoratori impiegati nella bonifica di aree malariche in Puglia e in Toscana, gli levano il chinino -un farmaco usato per decenni contro la malattia, e che si era dimostrato efficace nel ridurre la mortalità- e gli somministrano del mercurio, un rimedio già ampiamente bocciato dalla comunità scientifica e dal Consiglio Superiore di Sanità, il risultato fu disastroso, oppure a Gruaro-Venezia-esperimento di un vaccino sulla difterite che su 253 bambini utilizzati a mo di cavie ne morirono 28. Come se sugli oltre 40milioni di vaccinati con doppia dose ne fossero morti quasi 5milioni. Ed è proprio il vituperato Green Pass uno strumento democratico , perfettibile? Certamente, ma dà l'opportunità di scegliere, ed il sapore non è di Dittatura.


Vittorio Alfieri