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04/10/2021 15:15:00

Trapani, ancora polemiche per il murales al cimitero. Per la Garuccio non rispetta le regole...

 Non si placano, a Trapani, le polemiche sul murales realizzato al cimitero comunale. Sulla vicenda che ha diviso i trapanesi, creando diverse scuole di pensiero, è intervenuta la consigliera comunale Anna Garuccio: “Non è importante se l’opera è di mio gradimento o meno. Non esprimo opinioni di natura estetica. Non mi addentro in questioni che hanno a che fare con il rapporto tra la bellezza e la verità, la bellezza e la conoscenza, la bellezza e Dio. Sostengo, però, la mia tesi argomentandola alla luce della verità normativa data dall’articolo 45 del Regolamento dei servizi funebri e cimiteriali del Comune di Trapani e dagli articoli 782 e 783 del Codice Civile”.

E l'articolo 45 sancisce che: sulle tombe possono essere poste lapidi, monumenti, ricordi, simboli, secondo le forme, le misure, il colore ed i materiali autorizzati in relazione al carattere e alla durata della sepoltura, Le epigrafi devono essere in lingua italiana; sono permesse citazioni in altre lingue purché il testo presentato contenga la traduzione in italiano. Sono vietate decorazioni facilmente deperibili”.

“In sede consiliare – rileva Garuccio - mi è stata contestata la natura della tomba in barba alla sua stessa definizione. Nessuno ha detto che il murales sia brutto, almeno non io. E’ sbagliato il contesto, per una serie di motivazioni tecniche che esulano da un semplice “mi piace” e un “non mi piace” in stile Facebook”. Per la consigliera comunale “manca la delibera di accettazione della donazione, sia in termini economici ed anche quale valore equivalente delle opere o murales, e ciò secondo quanto obbligato dagli articoli 782 e 783 del Codice Civile. La donazione deve essere fatta per atto pubblico, sotto pena di nullità. L'accettazione può essere fatta nell'atto stesso o con atto pubblico posteriore. In questo caso la donazione non è perfetta se non dal momento in cui l'atto di accettazione è notificato al donante. Il mancato riconoscimento è illegittimo e in assenza di esso non viene riconosciuta la proprietà dell’opera”. Alla luce di ciò Garuccio pone una domanda: “Il proprietario è la Città di Trapani o l’Associazione Pandora?”.

Ed ancora: “Se di valorizzazione si tratta, bisogna pure programmare i tempi e le modalità delle manutenzioni (che competono al proprietario) per non ritrovarci, tra qualche anno con la vernice scrostata o, a breve, con “graffiti” poco opportuni ed a sfregio”. Garuccio è un vulcano in piena: “Leggendo l’intervista della deputata pentastellata Stefania Campo il Comune avrebbe realizzato il murales sulle pareti del padiglione perché il Regolamento è per i cittadini, non per il Comune. Come se il Comune non fosse costituito dai cittadini o come se fosse ammissibile una disuguaglianza tra le parti. Una espressione capace di provocare la pelle d’oca dopo anni di lezioni sul “politicamente corretto”. Eppure l’onorevole Campo ha esperienza nelle amministrazioni locali per essere stata assessore al Comune di Ragusa. Campo si aggrappa anche al nullaosta della Soprintendenza. Il parere della Soprintendenza è, però, di natura esclusivamente paesaggistica: ovvero ha dato il benestare rispetto l’impatto con I’ambiente circostanze. Sulla cui trascuratezza poi ci sarebbe tanto da dire, come ci sarebbe tanto da dire riguardo l’interno del cimitero ridotto ad uno stato di degrado senza precedenti, a memoria dei trapanesi”.