A Trapani la polemica dei murales sta diventando estenuante ma soprattutto contro producente per la stessa città.
Si tratta di opere d’arte, che come tali sono soggette al gusto cittadino che spesso giudica da non da addetto ai lavori. In ogni caso la realizzazione è stata curata e allestita da artisti qualificati, hanno ridonato vigore ad alcune zone di Trapani, il murales del cimitero dona un senso di pace a chi vi poggia lo sguardo, l’opera è stata realizzata dal Colectivo Licuado, il cimitero si trova all’interno della città e dialoga con la stessa, in via Libica poi sono stati realizzati diversi simboli trapanesi, l’artista è Said Dokins, calligraffitaro, noto per il rispetto che ha dei luoghi in cui realizza le opere. Sono state diverse le zone della città interessate dai murales, in via Talotti Eversiempre ha realizzato un omaggio a Roberto Sorrentino, al confine tra Trapani ed Erice è stato realizzato un altro murales che testimonia la vicinanza tra i due Comuni.
Si è trattato di opere realizzate, di cui ancora una verrà allestita nel 2022, per abbellire alcune zone della città grazie al progetto
“Trap”, dell’associazione Movimento 5 stelle Sicilia 5 stelle, che ha finanziato il progetto grazie alla restituzione dei deputati pentastellati all’ARS, donando 25 mila euro al Comune di Trapani.
I muralisti sono di fama internazionale come il siciliano Ligama, che a San Giuliano ha realizzato un’opera potente da un punto di vista visivo e di comunicazione: l’autore dell’Odissea se la immagina donna, trapanese, che tesse le reti. Omero è una donna.
La realizzazione dei murales ha portato non poche polemiche e prese di posizione anche all’interno del consiglio comunale, tanto che qualcuno ha ipotizzato perfino una sorta di accordo elettorale tra le deputate del M5S, Francesca Trapani e Chiara Cavallino, con il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida.
Ed è stata la stessa consigliera Trapani, il 28 settembre scorso, a chiarire dalla sua pagina social la posizione politica: “Ci preme sottolineare che il Movimento 5 Stelle ha operato fin dall’inizio alla luce del sole ed il contributo donato dal M5S Sicilia per la realizzazione dei 5 murales è rivolto, qualora non fosse ancora ben chiaro, non al sindaco di Trapani ma alla città di Trapani e ai suoi cittadini, perché sono i cittadini gli unici con cui facciamo accordi. Chi sostiene diversamente, alludendo ad accordi politici o elettorali di cui questi murales sarebbero la prova, non solo è in mala fede ma ignora totalmente il contesto in cui è maturata l'idea di questa donazione alla Città di trapani, che ne ha beneficiato al pari degli altri 3 comuni siciliani candidati a capitale della cultura, in un momento in cui presso l'Assemblea Regionale Siciliana il M5s aveva sollecitato il governo Musumeci, evidentemente sordo, a sostenere le 4 città candidate.
E così, non solo manca l'onestà intellettuale di riconoscere ed apprezzare che i deputati regionali del m5s abbiano devoluto parte dei propri stipendi senza guardare al colore politico dei sindaci che amministrano i Comuni beneficiari, ma siamo arrivati al paradosso per cui, sotto il vessillo della libertà di pensiero e di parola , si attacca chi si taglia lo stipendio, paventando fantomatici accordi suggellati da questo progetto di arte pubblica”.