Da 5 mesi un’intera ala dell’Istituto “Abele Damiani” di Marsala è stata dichiarata inagibile dal punto di vista antisismico.
Ben 16 aule, sala docenti, e la bellissima aula magna non hanno superato le verifiche antisismiche effettuate dai tecnici del Libero Consorzio di Trapani, l'ente competente. Gli studenti, circa 300, sono così costretti a fare lezione in condizioni precarie. Alcuni sono stati spostati nei locali del vicino convitto, con camere da letto diventate aule, altri fanno lezione nei laboratori, altri in quelli che erano gli spogliatoi della palestra. E con l'inizio dell’anno scolastico la situazione non è cambiata, il Libero Consorzio non ha trovato nessuna soluzione. Con studenti e docenti pronti alla mobilitazione.
E’ una situazione non più sostenibile quella dell’Istituto "Abele Damiani".
Ad oggi il Libero consorzio non ci ha dato delle soluzioni percorribili, dice il professore Ugo Piccione. “Ciò che ci fa ancor più rabbia è che la delibera di chiusura di quest'ala della scuola si basa sulla relazione di un tecnico dell’ex provincia che è stata però smontata da una perizia di un altro tecnico incaricato da noi nella quale si dice, invece, che non ci sono condizioni di pericolo sismico come dichiara l’ex Provincia”.
Così la scuola vuole andare fino in fondo e chiedere una perizia terza, da parte della Regione per fugare ogni dubbio. Anche perchè la parte dichiarata inagibile è quella più recente del grande edificio dell’Abele Damiani, quella realizzata col cemento armato. E in questa ala c'è la meravigliosa Aula Magna, con pavimento in marmo e affreschi da far invidia ad un museo. Per qualche tecnico, però, questo gioiellino andrebbe demolito.
Intanto i ragazzi non ce la fanno più. Le lezioni al Convitto, ad esempio, si fanno in camere da letto da 30 mq, per tre ragazzi, dove invece sono stati allocati banchi e sedie per 20 alunni. Tutta l’attività dei laboratori è sospesa. Il laboratorio di chimica, quello di cucina, la mensa, sono tutti locali adibiti ad aule per le lezioni in presenza. “Abbiamo scelto di frequentare questa scuola per la formazione pratica che ci dava, per i laboratori. Ma non stiamo facendo nulla di tutto ciò, ci stanno negando il diritto allo studio”, dicono gli studenti. “Alcuni di noi sono costretti a fare lezione anche fuori, quando piove ci arrangiamo come possiamo”, continuano gli studenti. “Abbiamo chiesto un incontro alle istituzioni, devono sentire noi studenti”, dice Francesco Lombardo, uno studente dell’Abele Damiani. Il suo messaggio è chiaro : “Se l’ex Provincia si è preoccupata per noi, togliendoci una parte della scuola che ritenevano non sicura, adesso si preoccupino anche di darci dei locali dove poter studiare e frequentare serenamente l’anno scolastico”.
In questa battaglia studenti e docenti non hanno risparmiato la protesta, i docenti sono intervenuti con una nota all’ex Provincia, stessa cosa gli studenti. Dopo 5 mesi dalla prima perizia, nulla è stato fatto dalla provincia, “notiamo un certo immobilismo dal vertice provinciale che danneggia la nostra istruzione. - afferma Monica Genco Coordinatrice della Rete degli Studenti Medi Marsala – Proprio per questo motivo abbiamo inviato la richiesta per un incontro con il Comune e il Libero Consorzio Comunale di Trapani. È necessario un intervento tempestivo da parte delle istituzioni per garantire il diritto allo studio e il diritto all’insegnamento”.
Non si sono risolti i problemi, intanto, neanche per il l’Istituto Sirtori. Anche qui, in seguito alle verifiche sismiche sono state dichiarate non utilizzabili 11 aule e gli uffici amministrativi e della presidenza. Qui la competenza, a differenza degli istituti superiori, è invece del Comune, che però si sta dimostrando incapace di trovare una sistemazione per circa 200 bambini. Alunni, docenti, personale scolastico sono stati sparpagliati per la città. Alcuni sono in questo momento ospitati presso la scuola media Mazzini, altri bambini fanno i doppi turni. I genitori sono infuriati, e preparano una protesta al Comune. Anche qui i tempi sono stati bizzarri. C’era tutta l’estate per preparare un piano B, visto che è stato comunicata la non idoneità sismica a luglio, ma a quasi un mese dall’inizio della scuola nulla è stato fatto.
Nel frattempo la dirigente ha chiesto, il 2 e il 14 settembre, la possibilità di accogliere gli uffici dell’amministrazione scolastica presso l’ex tribunale, negli ampi locali dell’ufficio tecnico. I quattro vani da utilizzare sarebbero quelli del piano terra dell’ex Palazzo di Giustizia, utili per lo svolgimento delle attività amministrative. Niente da fare, ancora nessuna risposta.
Intanto il Sirtori ha dovuto pagare di tasca propria la ditta per effettuare il trasloco degli arredi e degli strumenti necessari per svolgere l’attività didattica e amministrativa. Davanti a tutto questo c’è l’enorme disagio e l’enorme danno al diritto allo studio nei confronti dei bambini che sono costretti a fare i doppi turni, con quello pomeridiano che va dalle 14.30 alle 19.30: un incubo per i genitori, sempre più arrabbiati.