Riprende oggi davanti al Tribunale di Trapani il processo Scrigno. Il procedimento scaturisce dall’omonima operazione incentrata su mafia, politica, affari e pacchetti di voti a Trapani e in provincia, che vide tra le 24 persone arrestate esponenti politici come l'ex deputato regionale del PD Paolo Ruggirello e l'ex assessore al Comune di Trapani Ivana Inferrera.
Nel Corso dell’ultima udienza, che si è svolta a luglio, era stato sentito come teste il maresciallo dei carabinieri Giuseppe Tranchida che ha guidato le indagini dell’operazione “Pionica”.
Tranchida riguardo a quella indagine ha parlato del coinvolgimento di Vito Gucciardi e del fratello Gaspare Salvatore, che avrebbero messo a disposizione dei locali per degli incontri tra Michele Gucciardi sodale di Matteo Messina Denaro, Salvatore Crimi e Sergio Giglio.
Sempre Vito Gucciardi avrebbe messo a disposizione di Michele Martines e Pietro Virga, figlio del boss di Trapani Vincenzo, un garage per i loro incontri, e avrebbe dato la disponibilità per versare delle somme per il sostentamento di sodali ristretti carcere.
Tranchida ha anche parlato di un incontro tra Salvatore Crimi e Francesco Todaro, fedelissimo di Paolo Ruggirello. Il teste Tranchida ha detto che prima di Pionica, Vito Gucciardi era sconosciuto agli investigatori. L’attenzione nei suoi confronti iniziò quando mise a disposizione il Baglio di famiglia per le riunioni alle quali avrebbero preso parte anche Francesco e Pietro Virga. I fratelli Gucciardi, erano ritenuti dagli investigatori contigui a Cosa Nostra per le loro frequentazioni.
Tranchida ha tracciato, inoltre, un profilo di Salvatore Crimi, figlio del defunto boss di Vita, Leonardo Crimi detto “Nanà” e cognato di Calogero Musso, organico alla cosca di Salemi e condannato all’ergastolo per associazione per delinquere di stampo mafioso e omicidio.