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21/06/2022 09:17:00

Mafia, Trapani: l'abbreviato di "Scrigno". In Appello chieste pene più severe

 Volge al termine anche il processo di Appello per coloro che hanno scelto il rito abbreviato tra gli imputati del processo "Scrigno", sui rapporti tra mafia, politica e impresa a Trapani e nel territorio circostante. Sono 19 gli imputati in questo processo, e in primo grado, nel Novembre 2020, ci sono state cinque assoluzioni e pene minori rispetto alle richieste dell'accusa, per complessivi 70 anni di carcere.

Adesso la Procura torna all'attacco, e chiede pene più severe, per oltre 110 anni di carcere. Le pene più severe sono state chieste per i figli del boss Vincenzo Virga, e cioè Franco e Pietro. In primo grado hanno avuto 8 anni ciascuno. Adesso per loro il Procuratore generale, Marzella, ha chiesto 18 e 20 anni. Per l'accusa sono al vertice della cosca mafiosa di Trapani. Altro vertice della cosca è Franco Orlando. Per il boss, ex consigliere comuale del Psi, titolare di un bar a Trapani, sono stati chiesti 16 anni. In primo grado ha avuto una condanna a cinque anni e quattro mesi. Aumento di pena chiesto anche per Mario Letizia, imprenditore di recente colpito da un provvedimento di confisca, da 8 anni e 4 mesi a 12 anni.

Le altre richieste di condanna riguardano, Francesco Paolo Peralta, 12 anni (8 anni e 4 mesi in primo grado), Giuseppe Piccione, 9 anni e 8 mesi (8 anni), Michele Martines, 14 anni (5 anni e 4 mesi).  12 anni sono stati chiesti per Carmelo Salerno, assolto in primo grado, due anni per Franco Todaro, professore, anche lui assolto in primo grado.  Chiesto 1 anno e 4 mesi per Tommaso Di Genova, assolto in primo grado. Fa eccezione Pietro Cusenza, per lui chiesta una pena più mite:  7 anni e 4 mesi invece degli 8 anni e 4 mesi del primo grado. Chiesta l'assoluzione per Jacob Stelica, condannato in primo grado a quattro anni.

Le altre posizioni. La Procura generale ha chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso in appello dell’imputato Michele Alcamo, che è stato condannato in primo grado a tre anni. Non c'è stato appello per Francesco Russo, condannato a 4 anni, per gli imprenditori Nino D’Aguanno e Vincenzo Ferrara, condannati a tre anni e quattro mesi ciascuno, e di Leonardo Russo, tre anni, per l'ex assessore del Comune di Trapani, Ivana Inferrera (assolta in primo grado) e per Francesco Salvatore Russo.