Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
12/10/2021 20:35:00

Trapani, dodici alberi di pino saranno abbattuti perchè pericolosi

Dodici alberi di pino, a Trapani, dovranno essere abbattuti. Il responso di una verifica eseguita dopo i recenti crolli di due eritrine in piazza Vittorio Veneto e viale Duca D'Aosta nonché di un pino all'interno del giardino della scuola materna “Don Bosco”.

L'amministrazione Tranchida ha avviato, pertanto, ulteriori controlli su una serie di alberi della città. In particolar modo, grazie alla consulenza del professor Raimondo (già docente di botanica all'Unipa e direttore dell'Orto Botanico di Palermo), nella giornata di sabato sono stati effettuati dei sopralluoghi con verifiche in viale Duca D'Aosta, piazza Vittorio Veneto, via Madonna del Porto, viale Elda Pucci, via Salvatore Calvino, piazza Cimitero e presso la scuola materna “Don Bosco”. Risultato? Dodici pini messi a dimora malamente nel corso degli anni scorsi e cresciuti con forti limitazioni a causa del cemento e dell'asfalto che ne impediscono il naturale sviluppo, dovranno essere eliminati. Dopo, però, si procederà alla piantumazione di nuovi alberi, nel rispetto del contesto urbano e microclimatico locale.

“Lo sforzo dell'amministrazione per limitare al massimo le criticità inerenti gli alberi della nostra città si scontra, inesorabilmente, con un abbandono almeno ventennale della cura del verde - dichiara il sindaco Tranchida - e che oggi causa grossi problemi. Emblematico il caso della scuola “Don Bosco”, dove a pochi centimetri dai pini si ritrovano pareti di cemento armato ed asfalto al posto della terra, così come le eritrine, sulle quali abbiamo fino ad ora proferito enormi sforzi per recuperare sul tempo perduto della corretta cura e che vogliamo salvare perché fanno parte del patrimonio storico trapanese. Ringrazio il professore Raimondo e tutte le parti interessate, - conclude - i quali anche negli ultimi giorni si sono spesi per giungere ad un'immediata constatazione dei fatti al fine di avviare tempestivamente la messa in sicurezza delle essenze arboree della città”.