In tanti si sono chiesti perché a Castelvetrano, nonostante le percentuali di raccolta differenziata siano molto buone, la tariffa rifiuti non diminuisca.
In realtà, a fare la differenza è l’evasione. E siccome l’amministrazione comunale avrebbe scovato migliaia di persone mai comparse negli elenchi dei cittadini che usufruiscono del servizio di raccolta, ci si sarebbe aspettato un piccolo cambiamento. Invece no.
Certo, il prossimo anno potrebbe esserci un conguaglio a favore di coloro che si sono trovati a pagare di più. Ma per quest’anno, niente da fare.
La ragione, fa sapere il sindaco, sta nella mancata approvazione del PEF (il Piano Economico Finanziario) da parte del consiglio comunale. Si tratta del documento in cui gli uffici tecnici indicano la spesa per la raccolta dei rifiuti, che però in consiglio è inciampato in un emendamento da parte dell’opposizione, vanificandone l’approvazione.
Ci si baserà quindi sul PEF dell’anno scorso. Con le tariffe dell’anno scorso.
E mentre il sindaco Alfano sostiene che il Piano sia stato emendato in modo illegittimo, alla metà di ottobre non si si registrano significativi incrementi degli abbandoni dei rifiuti agli angoli di determinate strade. Fenomeno che, negli ultimi mesi ha subito anzi un forte ridimensionamento, grazie alle iniziative di sensibilizzazione civica da un lato e alle multe dall’altro.
Nei mesi estivi sarebbero stati fatti 48 verbali per abbandono di rifiuti, fa sapere il comune. E le telecamere installate in posti strategici, sarebbero 19.
Quello dei rifiuti, e delle tariffe, rimane comunque un ambito difficile da gestire. E il problema non sembra legato soltanto agli evasori totali. C’è anche il fenomeno dei debitori storici: imprenditori che da anni devono delle cifre spropositate. Ma guai a chiamarli evasori.
Alla fine, a pagare le bollette è circa il 50% dei cittadini.
Ma questa non è una novità, ne avevamo avuto conferma anche dai sindaci precedenti. Problema atavico, che riguarda la maggior parte dei comuni.
Il punto quindi non è tanto quello di aspettarsi un abbassamento della tariffa in base all’innalzamento delle percentuali di raccolta differenziata. Occorrerebbe forse pretendere dagli uffici comunali una migliore capacità di esazione, magari con provvedimenti immediati ed efficaci.
Ma non è il momento. Non è mai il momento.
Egidio Morici