Maurizio Miceli, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia. Tutti vi cercano anche in provincia di Trapani.
Certo, perché siamo il primo partito nazionale nei sondaggi, siamo una forza politica credibile, abbiamo progetti seri e abbiamo dimostrato di essere integerrimi su alcuni contesti. Nelle settimane scorse c’è stata la notizia del nostro assessore regionale che è riuscito a denunciare una tentata corruzione. Siamo un partito che genera interesse. Possiamo dire che siamo uno dei pochi partiti che ha una costruzione in tutta la Sicilia e in vista delle regionali può avere una forte affermazione ed essere importante nell’azione del prossimo governo regionale.
L’unico partito che, sondaggi alla mano, aumenterebbe i seggi nel parlamento regionale nonostante la riduzione prevista per la prossima legislatura.
Assolutamente sì, anche se è chiaro che rispetto al taglio dei parlamentari fatto secondo me erroneamente, e i collegi sono molto vasti. La provincia di Trapani, Agrigento e Caltanissetta potrebbero esprimere un solo deputato per quanto riguarda una formazione politica che abbia numeri nazionali. E’ difficile fare previsioni.
Tra i nominati per le elezioni c’è anche Maurizio Miceli?
Non è un argomento al momento in questione, a me interessa far crescere il partito. Poi mi rimetto nelle mani del nostro capo del partito, Giorgia Meloni che deciderà chi sono i candidati per rappresentare i territori.
E’ tempo di elezioni, regionali, ma anche amministrative in alcuni comuni l’anno prossimi e tra questi c’è Erice, dove voi mettete sul piatto la candidatura di Nino Oddo, c’è questa convergenza?
Nominativi ancora non ce ne sono, Nino Oddo è una persona che conosco da tempo, è un amico di famiglia. La prima cosa che dobbiamo fare su Erice è quella di costruire un programma e dopo si sceglierà il miglior interprete possibile. Se ci candidiamo ad essere alternativi all’amministrazione Toscano, dobbiamo farlo con una proposta credibile e articolata, per quanto riguarda tutti gli aspetti dalle fognature al rilancio dell’università. Una proposta che farà Fratelli d’Italia è quella di fare un unico piano regolatore tra il Comune di Trapani ed Erice per quanto riguarda almeno il lungomare. Se non si ha una visione d’insieme di un lungomare che è unitario si possono commettere degli errori.
Maurizio Miceli, parlare di Erice è parlare anche di Trapani, non solo per le affinità, ma perché entrambi i comuni fanno parte di quel sistema politico che fa riferimento al sindaco Giacomo Tranchida. Anche in riferimento alle recenti polemiche sull’assistenza degli alunni disabili, secondo lei Tranchida gode sempre della sua popolarità a Trapani?
Assolutamente no. Non ha fatto nulla di ciò che ha promesso alla città. Si è presentato come il salvatore della patria, doveva quanto meno garantire l’ordinaria amministrazione e tutto ciò non è avvenuto. Per quanto riguarda l’assistenza agli studenti disabili, la questione è molto complessa, ma c’è modo e modo con cui si affrontato le questioni e i metodi con cui Tranchida si pone rispetto ai lavoratori, alle famiglie e al sindacato, sono dei modi lontani dal garbo politico e questo fa capire come può essere un amministratore buono o cattivo nella sua attività.
Miceli, in vista delle elezioni regionali, alle quali forse Tranchida sarà candidato, tutti i partiti hanno problemi a fare le liste, forse Fratelli d’Italia è l’unico partito che ha problemi nel tenere le persone fuori. Si fa il nome di Giuseppe Guaiana, presidente del consiglio comunale a Trapani e che potrebbe mettere in difficoltà lo stesso Tranchida, poi si fa il nome di Nicola Catania che è sindaco di Partanna. Se le liste politiche competono a Giorgia Meloni, quelle provinciali competono a lei. Non ha un po’ di ansia perché dovrà gradire qualche no che sarà sgradito.
No, anzi, più ci sono richieste di candidature più vuol dire che il partito sta lavorando bene. A noi interessa portare avanti una squadra di gente competente che conosce bene i problemi amministrativi e così garantire una rappresentanza, che purtroppo per mille motivi è stata dimezzata dall’incapacità dei Cinque Stelle di poterla rappresentare. Tancredi e la Palmeri sono stati assenti dal dibattito politico e poi c’è stato Gucciardi che non è stato rappresentativo del territorio in questi ultimi quattro anni.
Livio Marrocco entrerà in Fratelli d’Italia?
Ma guardi, Marrocco si è sospeso dall’attività politica a seguito della condanna che gli è stata combinata e che lui ha legittimamente impugnato. Altra cosa è, invece, la possibilità che i dissidenti della Lega possano aderire al progetto politico di Fratelli d’Italia.