E’ un miracolo che non ci siano state vittime. Tutta la fragilità del nostro territorio è stata messa a nudo dai temporali dei giorni scorsi. Sono state 48 ore di passione le ultime vissute in provincia di Trapani e in Sicilia occidentale a causa del forte maltempo.
Le piogge incessanti hanno ingrossato i fiumi, allagato interi quartieri, fatto sprofondare strade, lasciato senza acqua ed energia migliaia di persone, fatto franare costoni e creato molti danni all’agricoltura.
A Marsala esondano il Birgi e il Sossio
Il Birgi e il Sossio a Marsala. I corsi che per tutto l’anno piangono la secca, in due giorni di pioggia sono diventati dei fiumi in piena con dei danni incalcolabili.
Il Sossio è esondato e una vastissima zona che dalla via Mazara Vecchia va al lungomare è stata sommersa da acqua e fango.
Acqua alta fino a mezzo metro dentro le case. Diversi abitanti della zona hanno dovuto lasciare le proprie case invase dall'acqua.
La circolazione in via Mazara Vecchia è stata chiusa al traffico così come il lungomare che collega Marsala alla zona lidi. Il ponte di via Mazara Vecchia sul Sossio è praticamente ostruito a causa della folta vegetazione e dei detriti portati a valle dal fiume in piena. L'acqua si è così "allargata", andando ad invadere una zona molto ampia. Gli sbocchi a mare sono intasati, e l'acqua ha preso la via del mare molto lentamente. Il mare ha cambiato colore, e il fiume ha portato con sé anche tanti rifiuti depositati sul suo letto e "raccolti" lungo il cammino.
Un uomo ieri mattina ha tentato di raggiungere la propria abitazione in auto, ma la forza del fiume ha trasportato l'auto in un terreno, attimi di paura per lui che è stato liberato grazie all'intervento dei vigili del fuoco.
Esonda anche il fiume Birgi. Gli argini non hanno retto la piena del fiume e l’acqua ha invaso i campi circostanti.
“Chiederemo al Libero Consorzio di Trapani di provvedere ad aprire alcuni canali che sboccano a mare, in atto intasati da detriti, ma anche di crearne altri per convogliare quanta più acqua in caso di esondazione”, ha detto il sindaco Massimo Grillo dopo un sopralluogo ieri mattina. “Di pari passo, abbiamo già da tempo coinvolto l'Autorità di Bacino chiedendo interventi urgenti per rimuovere l'abbondante vegetazione lungo i margini, trasmettendo altresì un progetto di fattibilità per la pulizia dell'alveo fluviale, in modo da consentire di allargare il letto del fiume e metterlo in sicurezza”.
Dal Comune dicono che “il nubifragio non ha comportato particolari danni, tenuto conto che, attenuatasi l'intensità della pioggia, le acque sono complessivamente defluite. E ciò grazie soprattutto alla pulizia di caditoie e tombini dei mesi scorsi, periodicamente rifatta”. Il Centro Operativo Comunale di Protezione Civile, coordinato dal Comando della Polizia Municipale, ha provveduto – tramite l'Ufficio tecnico comunale – al transennamento e alla collocazione dell'apposita segnaletica sulla via Vecchia Mazara (chiusa al transito già dalla scorsa serata). Contestualmente, sul Lungomare antistante la via Crispi e sulla via Salemi si è pure provveduto a rimuovere gli oggetti trascinati dalle piogge, pericolosi per la circolazione veicolare.
Mazara, il disastro al porto canale
A Mazara il porto canale è stato investito in pieno dal fango e dall’ondata di piena del Mazaro
Il fiume ha travolto le barche e anche la Chiatta, che viene utilizzata in primavera ed estate per portare i passeggeri dall'una all'altra parte del canale. Diverse imbarcazioni sono affondate, la forza dell’acqua ha sradicato gli ormeggi e scaraventato le barche dei poveri pescatori una addosso all’altra, per poi colare a picco. Ed in questo contesto non si può non pensare ai lavori di escavazione del fondale del porto canale, atteso da anni, e mai realizzato, che forse avrebbe potuto mitigare i danni di questi giorni.
Persone bloccate dalle inondazioni
A Mazara sono state salvate delle persone in canotto, grazie al personale SFA (soccorritori fluviali alluvionali) dei Vigili del Fuoco. In piena notte tre persone anziane, di cui un disabile, sono rimaste all'interno della propria abitazione con acqua che entrava in casa, altezza circa un metro.
E' intervenuta la squadra di Trapani e il personale SFA (soccorso fluviale alluvionale).
Altri due anziani sulle sponde del fiume Mazaro, qui è intervenuta la squadra di Marsala.
Tra gli interventi si registra l’evacuazione per ragioni precauzionali di sicurezza di una persona residente nella parte bassa della via delle Latomie. Allagamenti oltre che nella via e nella piazza Solferino si sono registrati nella via Ticino ed in alcune parti di Tonnarella. Allagamenti sono stati subìti anche dal depuratore comunale dove sono in corso interventi per la riattivazione da parte dell’impresa affidataria della gestione.
Trapani allagata ma senza acqua potabile
L’acqua della pioggia ha invaso anche le pompe di sollevamento di Bresciana, che portano l’acqua potabile a buona parte del capoluogo, rimasto a secco, paradossalmente, per diverse ore.
Sono in corso i lavori per svuotare dall'acqua l'intera area mediante l'ausilio delle idrovore.
Fino al termine delle operazioni, non sarà possibile ripristinare la piena funzionalità dell'impianto. Pertanto, vi saranno difficoltà nell'erogazione idrica
Oggi venerdì 12 novembre 2021, gli uffici di via Libica, dove hanno sede il III, IV e V Settore, rimarranno chiusi per cause di forza maggiore in seguito alle avverse condizioni meteorologiche che hanno interessato la Città di Trapani.
A Trapani strade allagate e disagi. La situazione più critica si è verificata nella via Marsala e in via Virgilio dove l'acqua ha superato il livello del marciapiedi, creando apprensione tra residenti e commercianti. L'acqua ha invaso il forno Impero.
Tombini saltati, invece, ad Erice Casa Santa. Anche qui paura e disagi per gli automobilisti. Il bollettino meteorologico non prevede miglioramenti. Anche oggi è allerta arancione. E l'asfalto reso viscido dalla pioggia è stato causa di un incidente stradale verificatosi sull'autostrada A-29, all'altezza dello svincolo per Fulgatore.
Un'auto si è ribaltata, finendo oltre lo spartitraffico. Illeso il conducente.
I danni a Castelvetrano e Campobello
Tetti di capannoni volati, muri caduti, cancellate divelte, oliveti e vigneti sommersi dall'acqua, supermercati allagati: nella zona trapanese tra Castelvetrano e Selinunte, i danni dal maltempo ammontano a milioni di euro.
Proprio alla rotonda dopo lo svincolo autostradale che smista il traffico verso Castelvetrano o gli altri comuni vicini si è allagato il grosso punto vendita Conad, diverse strutture prefabbricate sono state scoperchiate o sono volate.L'illuminazione pubblica a Castelvetrano è saltata.
Chiuso ai visitatori fino a data da destinarsi. Il Parco Archeologico di Selinunte ha subito dei danni notevoli alle infrastrutture della biglietteria e di altri locali, ma anche agli spazi aperti al pubblico. Danni ingentissimi ai percorsi ambientali sono stati causati dalla piena dei fiumi che lambiscono il parco nei pressi delle aree archeologiche del porto orientale e della Malophoros, il gorgo Cottone ed il Modione.
A Campobello di Mazara, nella zona San Giovanni Bosco, sono stati eseguiti diversi interventi con mezzi meccanici per favorire il deflusso delle acque mentre mediante l’impiego di pompe idrovore si è cercato di prosciugare le grandi masse di acqua che si sono accumulate all’interno di diverse abitazioni private di viale Risorgimento, dove si sono verificati gravi allagamenti a causa del fortissimo maltempo.
È stata, inoltre, temporaneamente chiusa al traffico veicolare la zona di ingresso alla strada statale n.115 di collegamento con Mazara del Vallo (all’altezza del passaggio a livello), che si era trasformata in un fiume di fango, danni nella frazione balneare di Tre Fontane, dove risultano franati diversi tratti del lungomare Est e Ovest a seguito dei ruscellamenti.
Strade off-limits e voragini
Frane, smottamenti, voragini, allagamenti. Diverse strade sono state messe fuori gioco dalla pioggia. Sulla strada statale che collega Salemi e Marsala una voragine ha praticamente inghiottito la strada e per andare da una città all’altra bisogna fare un giro molto largo.
Sembra tagliata di netto e con una precisione quasi chirurgica la voragine che si è aperta a Triscina di Selinunte.
Il maltempo ha fatto enormi danni anche a nella località balneare di Castelvetrano.
Per il forte flusso d’acqua la strada 157A è praticamente collassata, letteralmente scomparsa.
In contrada Baronazzo Amafi un grosso masso si è staccato dal terrapieno e ha invaso la carreggiata, fortunatamente in quel momento non transitava nessuno. Grazie all'intervento del signor Giancluca Genna che ha messo a disposizione un suo muletto è stato tolto il masso e liberata la carreggiata. Allo scorrimento veloce Marsala Birgi, invece, un altro masso è scivolato poco dopo la prima galleria e si è fermato in bilico prima di cadere sulla strada.
I danni all’agricoltura
Ingenti danni anche all’agricoltura. I terreni di Birgi sono stati allagati dall’esondazione del fiume. Ma in tutto il territorio le piogge abbondanti hanno allagato i campi distruggendo le coltivazioni. Il fiume Modione è straripato allagando oliveti e colture. Una barca da pesca a Marinella di Selinunte è affondata. L'azienda Geolive una grossa struttura che si occupa di olive da pasto, con uno stabilimento esteso per circa 100 mila mq, è stata sommersa dall'acqua: i grossi bidoni dove le olive vengono messe con acqua e soda galleggiano nell'enorme spiazzo dell'azienda e hanno anche invaso la corsia della strada che porta a Marinella di Selinunte.
Il maltempo a Sciacca e nell’Agrigentino
Sciacca e Menfi, nella provincia di Agrigento, sono le località dove si sono registrati i maggiori danni.
Anche le zone agricole e rurali dei Monti Sicani risultano difficilmente accessibili, a causa delle strade rese spesso impraticabili da colate di fango e detriti.
Decine sono i volontari e i tecnici della Protezione Civile Regionale che sono a lavoro per mitigare i pericoli e accelerare il ritorno alla normalità.
A Sciacca in totale sono 37 le famiglie che sono state evacuate a causa di danni provocati dalle forti piogge di queste ore. Nonostante la predisposizione di alloggi in BB della zona, i nuclei familiari hanno trovato tutti autonoma sistemazione da parenti, amici o seconde case.
I maggiori danni sono stati creati dall‘esondazione dei torrenti Canzalamare e Foce di Mezzo affluenti del Mandrarossa. Isolate diverse contrade per la presenza di circa 50 cm di detriti nelle strade di collegamento, danni ad un piccolo ponte che collega c.da Raganella.
Arrivate a Sciacca durante la scorsa notte le prime associazioni di volontariato. Sui luoghi al momento sono operative l’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco, la Guardia Costiera Ausiliaria, la SST di Canicatti, e la OEPPc di Camastra. I volontari stati impegnati in azioni di assistenza della popolazione, nello svuotamento dei locali allagati tramite pompe idrovore e addetti alla sorveglianza delle palazzine sgombrate.
A rischio l’approvvigionamento idrico di Sciacca in quanto acqua e fango hanno danneggiato i locali dove sono alloggiate le pompe dei pozzi idrici.